lunedì 16 agosto 2010

Una lettura che ci deve spingere a muoverci...per salvare il futuro!

Ci sono libri che meriterebbero di essere letti, anzi studiati, non soltanto da addetti ai lavori, ma da una pluralità di persone che hanno ruoli e responsabilità nel governo degli interessi pubblici e nello sviluppo del Paese e in particolare nell'educazione e nella formazione delle nuove generazioni. Mi riferisco al libro "Mafia Export" di Francesco Forgione, ex presidente della commissione parlamentare antimafia, pubblicato nel 2009 e che delinea le "politiche di internazionalizzazione planetaria" di 'ndrangheta, cosa nostra e camorra.
La lettura del volume ci consente di toccare con mano la complessità di fenomeni criminali che dall'Italia sono riusciti a colonizzare il mondo tirando le fila di business miliardari attraverso una rete minuziosa di organizzazioni, società, attività, persone, che ne fanno sicuramente delle holding superiori a qualsiasi altra grande azienda italiana.

sabato 14 agosto 2010

Elezioni Politiche nulle perchè è stata violata la Costituzione...Riflettiamoci su grazie a Cordova che scrive....

A ferragosto ci sarebbe ben altro da pensare e soprattutto da fare, ma il cattivo tempo e soprattutto l'escalation del dibattito politico italiano non ci permettono di abbassare la soglia di attenzione su questioni scottanti e soprattutto dal cui esito dipendono le sorti del Paese e quindi di ciascuno di noi. Ci ha colpito, nel leggere la stampa questa mattina, l'intervento essenziale di Agostino Cordova, ex procuratore di Napoli e oggi consigliere in Cassazione, che ha spiegato in modo inequivocabile che l'attuale legge elettorale con la quale eleggiamo il Parlamento è palesemente incostituzionale perchè viola il principio dettato dagli articoli 56 e 58 della nostra Costituzione che prevedono l'elezione diretta dei Parlamentari e non già indiretta, cioè stabilita dai Partiti con l'ordine di candidature nelle liste, come avviene col Porcellum.
E mica è uno scherzo! Poichè la Costituzione è chiara appare altrettanto evidente che i Partiti abbianno fatto un "golpe" ai danni del corpo elettorale, cioè dei cittadini italiani, privandoli di un diritto sancito dalla legge costituzionale. Soprattutto l'hanno fatto tutti daccordo evidentemente suggestioanti dall'idea di poter far eleggere chi volessero e non già chi preferissero gli elettori tra i candidati dai partiti proposti al giudizio popolare.
Eppure, come dice Cordova, già nel 2006 aveva evidenziato l'anomalia che poteva essere rimossa con un qualsiasi ricorso presentato da un non eletto! Invece nessuno che abbia protestato su tutti i diversi fronti, segno che l'interesse a conservare una legge elettorale illegittima era ed è forte. Noi cittadini che siamo stati lesi in un nostro diritto e in una nostra fondamentale prerogativa, perchè dovremmo continuarer a tacere innanzi questo spettacolo mortificante messo in scena da tutti gli attori della politica italiana?
Anche noi possiamo sollevare l'incostituzionalità di una legge che ha leso i nostri diritti e quindi ci danneggia perchè Parlamento e Governo sono frutto di elezioni illegittime e, di conseguenza, anche la loro azione parlamentare e di governo.
Vi propongo l'articolo di Cordova, pubblicato su "Il Fatto Quotidiano" di oggi, per un diretto approfondimento della questione.


“Con un mio articolo del 2006, sulla Gazzetta del Sud (altri quotidiani non avevano inteso pubblicarlo) ritenni ingenuamente di rompere il generale silenzio sulla palese violazione della Costituzione nell’avere il legislatore l’anno precedente abolito nelle elezioni politiche il voto di preferenza: infatti gli art. 56 e 58 della Carta Costituzionale dettano la regola che i parlamentari debbano essere eletti dal popolo con suffragio universale e diretto.
Quindi gli eletti non devono essere designati dai partiti, i quali possono accettare o rifiutare la loro candidatura, ma non scavalcare la volontà popolare, escludendo dall’elezione – perché collocati in posti successivi a quelli acquisiti nelle circoscrizioni dalle rispettive liste – i candidati che sarebbero stati preferiti dagli elettori: infatti, vengono emarginati coloro che, ove si votasse col vecchio sistema, avrebbero conseguito più voti di quelli collocati ai primi posti di dette liste.
A parte tale aspetto sostanziale, resta quello formale ed assorbente che, costituendo una modifica del dettato costituzionale, la trasformazione del suffragio diretto in quello indiretto, essa poteva essere adottata solo con la legge costituzionale, e non ordinaria.
Ma tali aspetti sono rimasti significativamente ignorati, non essendo stato eccepiti da alcuno: solo ora taluno ha tirato fuori del tutto genericamente l’esigenza di una riforma del sistema elettorale.
Tanto premesso, quel che sarebbe interessante conoscere è perché i governi che si sono avvicendati dopo la modifica di cui sopra abbiano formato oggetto di attacchi ed iniziative di ogni genere da parte delle relative opposizioni di destra, di sinistra o altro, e perché nessuno abbia mai eccepito la nullità delle elezioni per l’anzidetta duplice inosservanza della Costituzione: e bastava che l’avesse fatto un qualsiasi candidato non eletto appartenente a qualsiasi partito per causare la nullità dei risultati elettorali.
Ignoro perché, in uno Stato definito di diritto e in un contesto di asperrimi e convulsi attacchi reciproci, ciò non sia avvenuto: ma mi limito a dare obiettivamente atto della situazione, essendo totalmente estraneo alla politica ed ai relativi meccanismi. Lascio quindi agli specialisti in deontologia politica la spiegazione del silenzio sui singolare aspetti sopra descritti".