Mentre l'Italia si appresta a bombardare la Libia a seguito degli ultimi accordi intercorsi con gli USA e gli alleati Nato nell'ambito delle operazioni militari in corso da circa un mese nella terra di Gheddafi, continua l'azione devastante per le nostre istituzioni repubblicane perpetrata dal Governo-Berlusconi e dai suoi uomini che occupano ruoli chiave nello Stato, nell'economia, nell'informazione. Nel mirino i Magistrati che indagano sul Premier e che hanno da tempo portato alla luce un sistema politico-malavitoso che governa il Paese e verso il quale diventano sempre più deboli le difese democratiche. L'opposizione non riesce a incidere come dovrebbe e come ci si aspetterebbe, col rischio di veder vanificate le speranze di contenere la tracimazione populista di un leader che ha asservito il Paese e le sue Istituzioni ai propri interessi. Innanzitutto un Parlamento dove la metà dei suoi componenti risponde soltanto a lui e a prescindere...Evidentemente "comprati" o "ricattati", incapaci di dire no e di salvaguardare gli interessi nazionali. Resta il Presidente Napolitano a difendere il Paese, ma non è dato sapere fino a quando gli riuscirà. Purtroppo esistono pochi strumenti per porre fine a questa degenerazione politico-istituzionale che sta travolgendo un'Italia incapace di reagire con fermezza e risoluzione all'azione di questo personaggio che è Capo del Governo! Fermarlo è diventato però un dovere!
martedì 26 aprile 2011
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