Lo scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini in Direzione Nazionale del PDL sotto gli occhi delle telecamere non può essere liquidato nel centro-destra coi numeri della "sconfitta politica interna" del Presidente della Camera perchè quanto accaduto, nei contenuti e nelle forme, i problemi sollevati e la crudezza con la quale i due leader si sono rinfacciati accuse e responsabilità dovrebbero essere sufficienti a "risvegliare" gli assopiti e narcotizzati cittadini italiani.
Si sono confrotnate due personalità forti, due interpreti di visioni opposte della politica e del governo, due culture indisponibili a confondersi l'una nell'altra perchè inevitabilmente una delle due soccomberebbe!
Per di più si sono sentite dal Presidente Fini parole che nessun oppositore di Berlusconi ha mai pronunciato con tanta chiarezza e lucidità, tant'è che hanno provocato la reazione inconsulta del laeder massimo che col suo immediato intervento di replica a Fini ha dimostrato di essere a digiuno dei meccanismi essenziali della vera politica e di un capo partito: quello di saper ascoltare tutti, far svolgere il dibattito e affidare a una meditata riflessione conclusiva le risposte agli attacchi e alle accuse che gli sono state rivolte. Qui non abbiamo visto il politico-Berlusconi, ma l'uomo Berlusconi insofferente alle contraddizioni e alle opinioni opposte alle proprie, il Capo che si ritiene, evidentemente a ragione, il proprietario assoluto e indiscusso del partito, del pensiero e delle azioni di chi in esso e per esso opera per esclusiva sua suprema volontà. Tutto il resto non appartiene alla cultura politica e personale di Berlusconi che non ha l'equilibrio, la saggezza e quella dose di affidabilità che ne potrebbero fare un garante degli interessi nazionali.
Questo lo sa bene il suo entourgae, lo sanno bene le persone che gli ruotano attorno per coltivare rendite di posizione. E' stato semplicemente disgustoso assistere al dono che Berlusconi ieri ha fatto all'On. Ignazio La Russa di un SUV russo all'indomani di quanto accaduto.
Ha mandato un messaggio chiaro al suo popolo e al popolo italiano: io premio chi sta con me, chi è contro li distruggo! E questo è un uomo che può governare il Paese con la buona pace di fans che neanche sanno che cosa significa avere una così alta responsabilità?
Oggi Fini rappresenta il principale garante degli interessi nazionali dell'Italia e dobbiamo averne o prenderne piena coscienza. E' l'unico leader di partito in grado di contrapporsi elettoralmente a Berlusconi se nascesse la grande alleanza per salvare l'Italia, con Casini, Montezemolo e anche un PD che ha perso la rotta e che ha bisogno di reinventarsi. Senza escludere Di Pietro e quelle altre forze che intendono essere protagoniste di una "nuova resistenza" in nome della democrazia, del pluralismo, contro il malgoverno e le malversazioni perpetrate da affaristi vestiti da politici.
L'ultimo scandaloso episodio di malapolitica vede coinvolto il Ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola che avrebbe acquistato un mega appartamento a Roma, alle spalle del Colosseo, da intestare alla figlia per la modica cifra di 1,5 milioni e mezzo di euro di cui 900 versatigli dall'arch. Zampolini . La Guardia di Finanza ha ricostruito l'intera operazione - ovviamente smentita dal Ministro - che riportiamo così come illustrata dalla stampa.
"...il prezzo d'acquisto della casa (600mila euro) è farlocco. I proprietari vendono infatti per 1 milione e mezzo e per non pagare le imposte per intero ottengono 900mila euro in nero. Il secondo problema - cruciale per l'incheista - è che quei 900mila euro di nero non escono dalle tasche dell'acquirente (Scajola), ma da quelle dell'architetto Zampolini. La Finanza, infatti, scopre e documenta un'ingenuità dei venditori. Chi normalmente chiede del nero sulla compravendita di appartamenti, pretende contanti. O, se non è possibile, provvede poi in qualche modo a occultare l'incasso degli assegni circolari che normalmente li sostituiscono per evitare che si psosa risalire a chi quegli assegni li ha versati e alle ragioni per cui l'ha fatto. Ebbene, i venditori della magnifica casa alle spalle del Colosseo, quel pagamento in nero non riescono o forse non ritengono di doverlo occultare. Perchè la Finanza scopre che il giorno stesso del rogito, in concomitanza del "pagamento" in chiaro di 600mila euro da parte di Scajola, i venditori mettono all'incasso assegni circolari per 900mila euro a loro intestati e tratti dai conti di Zampolini (circostanza questa per la quale le attnzioni della GdF si sono rivolte anche al notaio che firmò quell'atto)...".
Se non ci disgustano queste cose che altro aspettiamo?
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