La Consulta ha decretato inammissibili i due quesiti referendari per cambiare la legge elettorale, il cosiddetto "Porcellum", che ha espropriato ai cittadini il diritto di scegliersi i propri candidati alle elezioni politiche dove, praticamente, sono i Partiti a decidere tutto e a promuovere che più gli aggrada nelle due Camere. Uno sconcio di cui difficilmente riusciremo a liberarci per l'interesse trasversale tra le forze politiche a garantirsi, attraverso questo sistema che li svincola dal rapporto diretto con il corpo elettorale, la sopravvivenza e la gestione. Nello stesso giorno la Camera dei Deputati ha detto no - con 309 voti - alla richiesta di arresto per l'On. Nicola Cosentino del PDL accusato di gravissimi reati dalla magistratura napoletana che indaga sui rapporti tra politica e criminalità organizzata nel casertano, ma in generale in Campania e non solo! Davvero un brutto giorno perchè la politica ha affermato il proprio diritto a essere diversa dai cittadini in tutto e per tutto. Cambiare queste regole, a meno di una reazione popolare veramente indignata non sarà cosa semplice! Per digerire, o tentare di farlo, questi due bocconi amari vi suggerisco di leggere il libro "A cosa serve la politica" di Piero Angela, uno straordinario documento che credo debba essere letto e approfondito soprattutto dai giovani per inquadrare correttamente una problematica complessa inerente il rapporto tra politica e società in tutte le sue sfaccettature. Credo si tratti di una riflessione preziosa per tentare di...ripartire daccapo!
domenica 15 gennaio 2012
venerdì 6 gennaio 2012
Non toccate il referendum elettorale...Si rischia la rivolta civile!
La notizia è di quelle che trapelano nei momenti di massima disattenzione dell'opinione pubblica, ancora frastornata dalle festività natalizie e in gran parte inconsapevole di che cosa l'attende a partire da lunedì 9 gennaio quando si cominceranno a fare i conti reali con gli effetti della manovra di fine d'anno varata dal governo e significativamente denominata "Salva Italia". I giudici della Consulta, preposti a valutare l'ammissibilità dei quesiti referendari che sono stati sottoscritti da oltre un milione e duecentomila cittadini ansiosi di recuperare voce in capitolo in sede di elezioni politiche dopo l'esproprio di cui sono rimasti vittima con l'adozione del cosiddetto "porcellum", sarebbero orientati a pronunciare l'inammissibilità del quesito elettorale per non "compromettere l'azione del governo" e di conseguenza costringere il Parlamento a dotarsi in fretta e furia di una nuova legge elettorale.
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