venerdì 19 febbraio 2016

Quando protestano gli ammalati di tumore!

Ho partecipato, come tanti stamattina, al sit in di protesta presso l'Ospedale di Sorrento degli ammalati di tumore che si sottopongono a terapia antiblastica presso il nosocomio sorrentino e che, in base a una disposizione del commissario straordinario dell'Asl Na3 Sud, dal 14 marzo 2016 dovrebbero trasferirsi a Gragnano per sottoporsi alla terapia. Questa mobilitazione, che ha coinvolto anche diversi Sindaci della Penisola Sorrentina, è nata per iniziativa di Marianna Insigne che è riuscita a portare al centro dell'attenzione e del dibattito questa nuova emergenza per salvaguardare il diritto di tante persone a una sanità più umana.
A lei, al suo coraggio e a tutti gli ammalati di cancro dedico la riflessione che segue, frutto delle sensazioni che ha suscitato in me questa iniziativa.

"Non bussa alla porta...Non chiede permesso…Però si accomoda e sceglie l’ambiente che maggiormente gli aggrada...Quello più consono a farlo stare comodo... Quello che gli facilita l’adattamento e l’insediamento. Una volta lì comincia ad allungare mani e piedi, a occupare spazi, a farsi una posizione. Sempre silenzioso, quasi sempre senza importunare il padrone di casa che neanche se ne accorge di questo ospite!
Ma lui c’è...Eccome che c’è… E si prende il suo… Lo spazio che giudica suo, quello migliore e che gli rende più confortevole la coabitazione… E non fa cerimonie: mangia…e come mangia. Si nutre di tutto quello che ha a disposizione perché il suo obiettivo è quello di crescere, di espandersi e di mettere radici in ogni angolo disponibile per diventare lui…il Padrone di casa. E quando alla fine ci riesce si toglie la maschera e si presenta: "Buon giorno… sono il Cancro e questa è diventata casa mia. Ora vediamo se riesco a prendermela tutta questa casa e a cacciarti via, perché io sono il cancro e ho una freccia in più nel mio arco".

Non c’è dimora che tenga: bambino, giovane, adulto o anziano. Tutti sempre indifesi rispetto all’invadenza di quest’ospite che neanche bussa alla porta, ma entra e fa i comodi suoi. Ci riesce grazie anche al padrone di casa che non sa, o non sospetta, di aver lasciato un uscio aperto permettendogli così di superare la soglia disattivando gli allarmi naturali che invece dovrebbero bloccarlo.
Lui, il Cancro, è in grado di superare anche quelli perché ha un solo obiettivo: diventare lui il padrone di questa casa che il corpo umano, sfiancarne le difese dando inizio a un assedio lungo, tormentato, per annientare la più strenua resistenza e vincere la partita.
Se solo riflettessimo per un momento che nessuna casa, nessun corpo possono considerarsi immuni da rischi e sconfitte, forse comprenderemmo meglio perché anche la solidarietà può essere una medicina".

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