Venticinque anni fa l'Italia scopriva e perseguiva il malcostume politico dilagante inaugurando la straordinaria stagione nota come Tangentopoli che di fatto spazzò via la Prima Repubblica cancellando praticamente tutti, o quasi, dalla scena politica nazionale i maggiori leader ed esponenti di partito e di governo. Fu un vero e proprio terremoto politico-giudiziario impersonato dal Pool di Mani Pulite e dal suo uomo simbolo: Antonio Di Pietro. Quante cose sono accadute nel corso degli anni? Quanto tempo è trascorso da quella stagione che trasformò in uso corrente sulla bocca gaudente degli italiani termini come legalità e mani pulite?
Venticinque anni dopo, e ce lo spiega in modo eccellente Marco Travaglio nell'odierno editoriale su "Il Fatto Quotidiano", siamo messi peggio, molto peggio di prima perché si ruba a più non posso in un'Italia devastata dalla crisi economica e da quella sociale, finita in mano a combriccole politiche più ladre che mai, in un sistema dove tutti rubano a più non posso lasciando ai margini soltanto coloro che ne sono estranei: cioè quelli che, nonostante le batoste, si ostinano a non rubare! Questi poveretti che ancora si illudono di riuscire a salvare il Paese in virtù dei loro esemplari comportamenti civici sono ormai una razza in estinzione! Cresce infatti ogni giorno di più il numero di coloro che, ripagati malamente dalla società e dallo stato per le buone prassi cui uniformano quotidianamente la propria esistenza, sono costretti a fare i conti con la riottosità del sistema nei confronti di comportamenti lineari e trasparenti di gestione della cosa pubblica. E c'è chi alla fine cede, si adegua alle regole del gioco...per sopravvivere!
Di che ci lamentiamo, se non del fatto che troppe disuguaglianze sociali ed economiche altre non sono che la diretta conseguenza del volersi comportare sempre da persone perbene da parte di una minoranza, la stessa su cui praticamente ricade il peso della soluzione dei problemi e quindi del foraggiamento del sistema per garantire una specie di governabilità pubblica.
Di che ci lamentiamo, se non del fatto che troppe disuguaglianze sociali ed economiche altre non sono che la diretta conseguenza del volersi comportare sempre da persone perbene da parte di una minoranza, la stessa su cui praticamente ricade il peso della soluzione dei problemi e quindi del foraggiamento del sistema per garantire una specie di governabilità pubblica.
Così 25 anni dopo un manipolo di fessi continua a crederci e a resistere sperando che alla fine siano le guardie ad avere la meglio sui ladri...anche se il rapporto tra le prime e o secondi è praticamente di uno a tre!
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