Pubblicato sul settimanale AGORA' del 31 ottobre 2020
Che cosa ne pensi delle nuove misure restrittive adottate dal Governo e in particolare dalla Regione Campania sulla mobilità, sulle scuole, sulle chiusure anticipate?
"Ovviamente a nessuno fa piacere di dover sottostare a queste regole che condizionano pesantemente la nostra quotidianità, la vita di relazione, il lavoro, ma al punto in cui siamo si tratta evidentemente dell'estremo tentativo per non ripiombare nel lockdown che abbiamo conosciuto nella primavera. Dobbiamo essere consapevoli della drammaticità della situazione che stiamo vivendo e che troppi "negazionisti" o pseudo tali si ostinano a rifiutare gettandola in politica e in polemiche senza senso! Qui l'unico sistema per non restare contagiati è quello di adottare i comportamenti utili a prevenire il rischio visto che il virus dilaga ben oltre i casi accertati. Abbiamo davanti ancora pochi giorni per cercare di contenerne la diffusione e io che vengo da un Centro che sta davvero in prima linea nella cura degli ammalati di covid vi posso confermare che ammalarsi seriamente è un'esperienza traumatizzante, da non augurare a nessuno perché la morte per soffocamento incombe in qualunque momento a causa della polmonite bilaterale che si manifesta rapidissimamente e in modo devastante come viene certificato dalla TAC. Da quel momento stai in mano solo a Dio, ai Medici e agli Infermieri che sono la sua "longa manus" per curarti e salvarti la vita".
Ci racconti come, secondo te, sei rimasto contagiato e che cosa è successo dopo?
"Mi sono sempre attenuto al rispetto delle norme di prevenzione, mascherina e distanziamento, ma evidentemente non è stato sufficiente perché mi hanno spiegato che anche soggiornare in uno stesso ambiente per lungo tempo con qualcuno che è positivo non ti mettere al riparo dal rischio di contagio pur indossando la mascherina. Per questo i provvedimenti restrittivi riducono al massimo il numero di persone che possono stare insieme in uno stesso ambiente, anche a livello familiare, forse soprattutto a livello familiare visto che oggi è lì che si stanno sviluppando i focolai. Un discorso che vale anche per le scuole, soprattutto per quello che avviene all'esterno, prima e dopo, sui mezzi di trasporto e nella permanenza extrascolastica con amici, familiari e altri contesti. La mia esperienza e la verifica sul campo mi hanno convinto che è tutta questione di sfortuna: se si resta contagiati da un'elevata carica virale, come è successo a me, non ci sono santi: ti devi ricoverare d'urgenza e sperare di superarla con le cure previste nei vari protocolli sanitari adottati dai diversi Ospedali ed Equipe mediche, tenendo presente che non esiste (almeno per noi comuni mortali) il farmaco risolutivo, nè per il momento il vaccino che, a mio avviso, resta ancora qualcosa tutta da divenire per poterlo assumere con sicurezza".
Com'è stato il "soggiorno forzato" all'Hospital Covid di Boscotrecase?
Ti auguriamo di rimetterti in forma al più presto e grazie per averci dato questa testimonianza
"Grazie a voi che, come tantissimi altri, in tutto questo periodo mi avete testimoniato amicizia e partecipazione costantemente. Affetto e solidarietà mi sono venuti da parte di tantissimi amici, colleghi, amministratori comunali e anche da semplici conoscenti che si sono premurati di informarsi sul mio stato di salute. Sono stato inondato di messaggi e, appena ho potuto, anche di telefonate di persone che magari non sentivo da anni. E' stata una gioia sincera! Davvero grazie di cuore a tutti perché mi avete supportato psicologicamente in quello che è sicuramente è stato il match più impegnativo della mia vita e, grazie a Dio, posso raccontarlo. Un grazie speciale lo devo al mio medico di famiglia Federico Coppola, al dottor Pasquale Abete e al suo staff medico-infermieristico di Boscotrecase, al dottor Mariano Mollica dell'Ospedale Cotugno, al sindaco di Piano Vincenzo Iaccarino e a tanti altri medici amici che mi hanno confortato con le loro parole e le loro rassicurazioni, infine a chi ha dato una mano anche ai miei familiari nella quarantena domiciliare che hanno dovuto sostenere e che non è stata assolutamente uno scherzo. Grazie di cuore a tutti".
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