domenica 29 ottobre 2023

TATTICHE DI LONGEVITA' di Mirco Bindi

Questa è la presentazione del nuovo libro di Mirco Bindi che ho avuto il piacere di accompagnare in questo esercizio divulgativo sulla qualità della nostra vita che possiamo migliorare adottando una linea di comportamenti, da qui il termine tattica, finalizzati al conseguimento di un obiettivo assolutamente importante.

CAMBIARE PER VIVERE MEGLIO E PIU' A LUNGO DIPENDE DA NOI
 

L'impegno con cui Mirco Bindi si dedica a spiegare in modo assolutamente "commestibile" al grande pubblico quali sono le cause del cancro, le dinamiche fisiologiche e patologiche che ne determinano la nascita e lo sviluppo, silente per anni fino alla manifestazione della malattia e quando forse i margini per contenerla e soprattutto sconfiggerla sono davvero residuali, merita una particolare e diffusa attenzione. Per il semplice fatto che ci regala la ricetta per attivare quelle difese naturali che sono indispensabili a tener lontano da noi il tumore e in qualche caso anche a sconfiggerlo se ci assale. 

Il segreto per Bindi risiede ancora una volta nelle scelte alimentari che facciamo, nell'interazione della nostra vita con l'ambiente che ci circonda e nella capacità, ma soprattutto volontà, di non lasciarci suggestionare e condizionare dal mercato e dal marketing che ci propongono, anzi impongono, il consumo di prodotti che altro non sono che dosi massicce di agenti cancerogeni contaminanti per il nostro organismo.

Si tratta perciò di acquisire piena consapevolezza della posta in gioco e di appropriarsi, sul piano innanzitutto culturale, di una visione e di una strategia dell'esistenza per vivere meglio ed essere anche più felici.  

Anche più felici perché il benessere psico-fisico rappresenta l'humus di uno stato di felicità grazie al quale si producono anticorpi in grado di tenere a bada i nemici naturali e artificiali che ci complicano l'esistenza e ci condannano a morte prematura.
Bindi spiega come lo stato di benessere del corpo agisce positivamente sulla nostra capacità di percezione dell'universo in cui viviamo, come persone e come collettività,  e attraverso una cultura alimentare salutistica ci apre la strada a una longevità responsabile. 

I suoi studi, le ricerche e la pluridecennale esperienza sul campo si sono confrontati con la novità della pandemia Covid-19 che ha devastato l'umanità ponendola innanzi alla malattia senza cura e dalla rapida involuzione mortale soprattutto fra le categoria più deboli, più fragili e quindi più esposte a quello che è il contagio più subdolo, attraverso l'aria che respiriamo e le relazioni interpersonali. 

Proprio la Covid-19 ha messo a nudo anche la fragilità del nostro Sistema Sanitario posto di fronte a un'emergenza che, tra le altre cose, ha visto compromesso quello che è il fondamento della funzione sanitaria, cioè il rapporto tra medico e paziente che ne è risultato completamente stravolto. 

Se dalla pandemia in avanti il medico non ha più visitato l'ammalato, se il rapporto è stato mediato dalle tecnologie, è venuto meno il principio fondante della medicina e l'intera filiera dell'assistenza ne è stata compromessa con omissioni e ritardi che hanno finito con l'aggravare tutta una serie di patologie divenute di second'ordine rispetto alla covid-19.

Bindi si sofferma a spiegare i limiti di una visione settoriale della medicina che su questo come sul fronte della lotta al cancro di reali progressi ne ha compiuti pochi per cui oggi il cancro è considerato e trattato alla stregua di una malattia cronica con l'obiettivo di gestirlo e di prolungare l'esistenza piuttosto che di prevenirlo o guarirlo. Una considerazione che ci proietta nella sfera degli interessi che alimentano una delle industrie più fiorenti, quella farmacologica con la quale si trattano le malattie piuttosto che prevenirle.

Per Bindi invece la vera sfida della medicina è rappresentata dalla prevenzione che avviene principalmente a tavola, con le scelte alimentari che facciamo in controtendenza rispetto agli interessi dell'industria agro-alimentare che detta le regole di quello che finisce sulle nostre tavole e nei nostri piatti e da lì nel nostro organismo. 

Siamo quello che mangiamo e i "veleni bianchi" che ancora una volta Bindi ci invita a estromettere dalla nostra alimentazione quotidiana rappresentano il primo, decisivo cambio di passo da compiere sulla strada dell'emancipazione nutrizionale.

L'industria chimica e quella agroalimentare insieme a quella farmacologica determinano la qualità e la durata della nostra esistenza. Se vogliamo contravvenire alle loro regole dobbiamo essere capaci di compiere quella straordinaria rivoluzione che ci rende liberi di cambiare le regole del gioco per vivere meglio e più a lungo in armonia con l'ambiente e con lo spirito, tutti attori protagonisti del film che è la vita umana.

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