Il caso P4 sta portando alla luce l'ennesima fogna italiana fatta di collusioni tra politica e affari, magistratura e forze dell'ordine, criminalità organizzata e massonerie di tutte le specie: tutti collusi e predatori sulla nostra pelle. E' impossibile, se non difficile, continuare a riporre fiducia nello Stato, conservare vivo quel senso di attaccamento alle istituzioni che rappresenta il limite entro il quale muoversi e nello stesso tempo il raggio d'azione attraverso il quale operare al servizio del Paese. La Procura di Napoli è il cuore di quest'indagine che ha subito generato un troncone romano...Speriamo che ciò non serva ad affossarlo! Il livello di corruzione dello Stato in tutte le sue espressioni ha raggiunto e ampiamente superato la soglia di guardia...Siamo alla frutta! Manca la forza di indignarsi, di denunciare e contrastare il malcostume che ha violentato la democrazia e che governa oggi il Paese. Mai come oggi avvertiamo un senso di impotenza innanzi a questa degenerazione del sistema-Italia, consapevoli che soltanto una reazione dura, violenta può tentare di arginarne la contaminazione. La situazione è triste davvero...Ci manca la speranza nel futuro perchè il presente è sconvolgente! Non so se riusciremo a reggere e a vincere questa sfida, visto come stanno le cose italiane!
lunedì 20 giugno 2011
martedì 26 aprile 2011
Bisogna fermare Berlusconi con tutti i mezzi...
Mentre l'Italia si appresta a bombardare la Libia a seguito degli ultimi accordi intercorsi con gli USA e gli alleati Nato nell'ambito delle operazioni militari in corso da circa un mese nella terra di Gheddafi, continua l'azione devastante per le nostre istituzioni repubblicane perpetrata dal Governo-Berlusconi e dai suoi uomini che occupano ruoli chiave nello Stato, nell'economia, nell'informazione. Nel mirino i Magistrati che indagano sul Premier e che hanno da tempo portato alla luce un sistema politico-malavitoso che governa il Paese e verso il quale diventano sempre più deboli le difese democratiche. L'opposizione non riesce a incidere come dovrebbe e come ci si aspetterebbe, col rischio di veder vanificate le speranze di contenere la tracimazione populista di un leader che ha asservito il Paese e le sue Istituzioni ai propri interessi. Innanzitutto un Parlamento dove la metà dei suoi componenti risponde soltanto a lui e a prescindere...Evidentemente "comprati" o "ricattati", incapaci di dire no e di salvaguardare gli interessi nazionali. Resta il Presidente Napolitano a difendere il Paese, ma non è dato sapere fino a quando gli riuscirà. Purtroppo esistono pochi strumenti per porre fine a questa degenerazione politico-istituzionale che sta travolgendo un'Italia incapace di reagire con fermezza e risoluzione all'azione di questo personaggio che è Capo del Governo! Fermarlo è diventato però un dovere!
domenica 13 febbraio 2011
Fermiamo Berlusconi con il buon senso e il rispetto delle leggi...tutte!
L'anno scorso un Parlamentare del PDL mi raccontava dello stato di frustrazione che si vive "alla corte di Silvio" dove non conta il lavoro che fai e i voti che sei capace di raccogliere grazie al costante rapporto con gli elettori, tanto più per chi ancora deve fare i conti con la preferenza (elezioni regionali ed europee)!
Lui a tessere le lodi delle sue giovani deputate europee che meritavano di essere valorizzate per la loro costante presenza parlamentare, addirittura di domenica...Loro a spiegargli, infruttuosamente, che forse la ragione di tale puntualità andava ricercata soltanto nelle diarie quotidiane che vengono riconosciute e accreditate sui loro conti correnti dall'Amministrazione del Parlamento UE.
Lui a tessere le lodi delle sue giovani deputate europee che meritavano di essere valorizzate per la loro costante presenza parlamentare, addirittura di domenica...Loro a spiegargli, infruttuosamente, che forse la ragione di tale puntualità andava ricercata soltanto nelle diarie quotidiane che vengono riconosciute e accreditate sui loro conti correnti dall'Amministrazione del Parlamento UE.
giovedì 27 gennaio 2011
Ci resta solo la "patata esplosiva" per liberare l'Italia?
La crisi della politica e delle istituzioni repubblicane ci preoccupa sempre di più per le devastanti conseguenze che inevitabilmente ne derivano sui già precarissimi equilibri del Paese sul piano socio-economico interno oltre che per la credibilità di questo ceto politico ostaggio di un Premier incapace di separare i propri destini da quelli dell'Italia.
Tutto quanto leggiamo, ascoltiamo e vediamo sui media e soprattutto l'operazione di controinformazione e di censura posta in essere dai massimi vertici dello Stato per scongiurare la propria, indecorosa quanto inevitabile fine politica, sta distruggendo in modo irreparabile la residua credibilità di questo Paese, della sua storia e della sue istituzioni incapaci di imporre un alt al "dittatore" che abbiamo avuto la sfortuna, o piuttosto l'ignoranza, di eleggere a capo della maggioranza parlamentare grazie alla quale è diventato presidente del consiglio.
Tutto quanto leggiamo, ascoltiamo e vediamo sui media e soprattutto l'operazione di controinformazione e di censura posta in essere dai massimi vertici dello Stato per scongiurare la propria, indecorosa quanto inevitabile fine politica, sta distruggendo in modo irreparabile la residua credibilità di questo Paese, della sua storia e della sue istituzioni incapaci di imporre un alt al "dittatore" che abbiamo avuto la sfortuna, o piuttosto l'ignoranza, di eleggere a capo della maggioranza parlamentare grazie alla quale è diventato presidente del consiglio.
mercoledì 15 dicembre 2010
L'Italia vive il suo momento più tragico con il 50% degli italiani che non se ne rendono conto!
Stiamo attraversando uno dei momenti più scoraggianti, anzi più tragici, del nostro tempo con un Paese sempre più in ginocchio per la crisi socio-economica che l'attraversa e che lo divide tra quelli che hanno tutto e quelli che hanno poco e rischiano di perdere anche quel poco. L'esito della votazione parlamentare di ieri sulla mozione di sfiducia al Governo Berlusconi, oltre ad aggravare la situazione sotto tutti i punti di vista (solo gli sciocchi non se ne rendono conto) si è consumata tra i trionfalismi di un ceto politico quanto mai corrotto e colluso, interessato a sopravvivere e ad occupare ogni poltrona con i relativi poteri, mentre Roma veniva sconquassata da facinorosi e infiltrati nelle contestazioni al Governo organizzate da Studenti, Lavoratori, Terremotati aquilani.
lunedì 16 agosto 2010
Una lettura che ci deve spingere a muoverci...per salvare il futuro!
Ci sono libri che meriterebbero di essere letti, anzi studiati, non soltanto da addetti ai lavori, ma da una pluralità di persone che hanno ruoli e responsabilità nel governo degli interessi pubblici e nello sviluppo del Paese e in particolare nell'educazione e nella formazione delle nuove generazioni. Mi riferisco al libro "Mafia Export" di Francesco Forgione, ex presidente della commissione parlamentare antimafia, pubblicato nel 2009 e che delinea le "politiche di internazionalizzazione planetaria" di 'ndrangheta, cosa nostra e camorra.
La lettura del volume ci consente di toccare con mano la complessità di fenomeni criminali che dall'Italia sono riusciti a colonizzare il mondo tirando le fila di business miliardari attraverso una rete minuziosa di organizzazioni, società, attività, persone, che ne fanno sicuramente delle holding superiori a qualsiasi altra grande azienda italiana.
sabato 14 agosto 2010
Elezioni Politiche nulle perchè è stata violata la Costituzione...Riflettiamoci su grazie a Cordova che scrive....
A ferragosto ci sarebbe ben altro da pensare e soprattutto da fare, ma il cattivo tempo e soprattutto l'escalation del dibattito politico italiano non ci permettono di abbassare la soglia di attenzione su questioni scottanti e soprattutto dal cui esito dipendono le sorti del Paese e quindi di ciascuno di noi. Ci ha colpito, nel leggere la stampa questa mattina, l'intervento essenziale di Agostino Cordova, ex procuratore di Napoli e oggi consigliere in Cassazione, che ha spiegato in modo inequivocabile che l'attuale legge elettorale con la quale eleggiamo il Parlamento è palesemente incostituzionale perchè viola il principio dettato dagli articoli 56 e 58 della nostra Costituzione che prevedono l'elezione diretta dei Parlamentari e non già indiretta, cioè stabilita dai Partiti con l'ordine di candidature nelle liste, come avviene col Porcellum.
E mica è uno scherzo! Poichè la Costituzione è chiara appare altrettanto evidente che i Partiti abbianno fatto un "golpe" ai danni del corpo elettorale, cioè dei cittadini italiani, privandoli di un diritto sancito dalla legge costituzionale. Soprattutto l'hanno fatto tutti daccordo evidentemente suggestioanti dall'idea di poter far eleggere chi volessero e non già chi preferissero gli elettori tra i candidati dai partiti proposti al giudizio popolare.
Eppure, come dice Cordova, già nel 2006 aveva evidenziato l'anomalia che poteva essere rimossa con un qualsiasi ricorso presentato da un non eletto! Invece nessuno che abbia protestato su tutti i diversi fronti, segno che l'interesse a conservare una legge elettorale illegittima era ed è forte. Noi cittadini che siamo stati lesi in un nostro diritto e in una nostra fondamentale prerogativa, perchè dovremmo continuarer a tacere innanzi questo spettacolo mortificante messo in scena da tutti gli attori della politica italiana?
Anche noi possiamo sollevare l'incostituzionalità di una legge che ha leso i nostri diritti e quindi ci danneggia perchè Parlamento e Governo sono frutto di elezioni illegittime e, di conseguenza, anche la loro azione parlamentare e di governo.
Vi propongo l'articolo di Cordova, pubblicato su "Il Fatto Quotidiano" di oggi, per un diretto approfondimento della questione.
“Con un mio articolo del 2006, sulla Gazzetta del Sud (altri quotidiani non avevano inteso pubblicarlo) ritenni ingenuamente di rompere il generale silenzio sulla palese violazione della Costituzione nell’avere il legislatore l’anno precedente abolito nelle elezioni politiche il voto di preferenza: infatti gli art. 56 e 58 della Carta Costituzionale dettano la regola che i parlamentari debbano essere eletti dal popolo con suffragio universale e diretto.
Quindi gli eletti non devono essere designati dai partiti, i quali possono accettare o rifiutare la loro candidatura, ma non scavalcare la volontà popolare, escludendo dall’elezione – perché collocati in posti successivi a quelli acquisiti nelle circoscrizioni dalle rispettive liste – i candidati che sarebbero stati preferiti dagli elettori: infatti, vengono emarginati coloro che, ove si votasse col vecchio sistema, avrebbero conseguito più voti di quelli collocati ai primi posti di dette liste.
A parte tale aspetto sostanziale, resta quello formale ed assorbente che, costituendo una modifica del dettato costituzionale, la trasformazione del suffragio diretto in quello indiretto, essa poteva essere adottata solo con la legge costituzionale, e non ordinaria.
Ma tali aspetti sono rimasti significativamente ignorati, non essendo stato eccepiti da alcuno: solo ora taluno ha tirato fuori del tutto genericamente l’esigenza di una riforma del sistema elettorale.
Tanto premesso, quel che sarebbe interessante conoscere è perché i governi che si sono avvicendati dopo la modifica di cui sopra abbiano formato oggetto di attacchi ed iniziative di ogni genere da parte delle relative opposizioni di destra, di sinistra o altro, e perché nessuno abbia mai eccepito la nullità delle elezioni per l’anzidetta duplice inosservanza della Costituzione: e bastava che l’avesse fatto un qualsiasi candidato non eletto appartenente a qualsiasi partito per causare la nullità dei risultati elettorali.
Ignoro perché, in uno Stato definito di diritto e in un contesto di asperrimi e convulsi attacchi reciproci, ciò non sia avvenuto: ma mi limito a dare obiettivamente atto della situazione, essendo totalmente estraneo alla politica ed ai relativi meccanismi. Lascio quindi agli specialisti in deontologia politica la spiegazione del silenzio sui singolare aspetti sopra descritti".
E mica è uno scherzo! Poichè la Costituzione è chiara appare altrettanto evidente che i Partiti abbianno fatto un "golpe" ai danni del corpo elettorale, cioè dei cittadini italiani, privandoli di un diritto sancito dalla legge costituzionale. Soprattutto l'hanno fatto tutti daccordo evidentemente suggestioanti dall'idea di poter far eleggere chi volessero e non già chi preferissero gli elettori tra i candidati dai partiti proposti al giudizio popolare.
Eppure, come dice Cordova, già nel 2006 aveva evidenziato l'anomalia che poteva essere rimossa con un qualsiasi ricorso presentato da un non eletto! Invece nessuno che abbia protestato su tutti i diversi fronti, segno che l'interesse a conservare una legge elettorale illegittima era ed è forte. Noi cittadini che siamo stati lesi in un nostro diritto e in una nostra fondamentale prerogativa, perchè dovremmo continuarer a tacere innanzi questo spettacolo mortificante messo in scena da tutti gli attori della politica italiana?
Anche noi possiamo sollevare l'incostituzionalità di una legge che ha leso i nostri diritti e quindi ci danneggia perchè Parlamento e Governo sono frutto di elezioni illegittime e, di conseguenza, anche la loro azione parlamentare e di governo.
Vi propongo l'articolo di Cordova, pubblicato su "Il Fatto Quotidiano" di oggi, per un diretto approfondimento della questione.
“Con un mio articolo del 2006, sulla Gazzetta del Sud (altri quotidiani non avevano inteso pubblicarlo) ritenni ingenuamente di rompere il generale silenzio sulla palese violazione della Costituzione nell’avere il legislatore l’anno precedente abolito nelle elezioni politiche il voto di preferenza: infatti gli art. 56 e 58 della Carta Costituzionale dettano la regola che i parlamentari debbano essere eletti dal popolo con suffragio universale e diretto.
Quindi gli eletti non devono essere designati dai partiti, i quali possono accettare o rifiutare la loro candidatura, ma non scavalcare la volontà popolare, escludendo dall’elezione – perché collocati in posti successivi a quelli acquisiti nelle circoscrizioni dalle rispettive liste – i candidati che sarebbero stati preferiti dagli elettori: infatti, vengono emarginati coloro che, ove si votasse col vecchio sistema, avrebbero conseguito più voti di quelli collocati ai primi posti di dette liste.
A parte tale aspetto sostanziale, resta quello formale ed assorbente che, costituendo una modifica del dettato costituzionale, la trasformazione del suffragio diretto in quello indiretto, essa poteva essere adottata solo con la legge costituzionale, e non ordinaria.
Ma tali aspetti sono rimasti significativamente ignorati, non essendo stato eccepiti da alcuno: solo ora taluno ha tirato fuori del tutto genericamente l’esigenza di una riforma del sistema elettorale.
Tanto premesso, quel che sarebbe interessante conoscere è perché i governi che si sono avvicendati dopo la modifica di cui sopra abbiano formato oggetto di attacchi ed iniziative di ogni genere da parte delle relative opposizioni di destra, di sinistra o altro, e perché nessuno abbia mai eccepito la nullità delle elezioni per l’anzidetta duplice inosservanza della Costituzione: e bastava che l’avesse fatto un qualsiasi candidato non eletto appartenente a qualsiasi partito per causare la nullità dei risultati elettorali.
Ignoro perché, in uno Stato definito di diritto e in un contesto di asperrimi e convulsi attacchi reciproci, ciò non sia avvenuto: ma mi limito a dare obiettivamente atto della situazione, essendo totalmente estraneo alla politica ed ai relativi meccanismi. Lascio quindi agli specialisti in deontologia politica la spiegazione del silenzio sui singolare aspetti sopra descritti".
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