mercoledì 10 febbraio 2010

A proposito della censura RAI e dell'incriminazione di Bertolaso...

In meno di 24 ore si sono verificati due episodi di inaudita gravità: la censura ai programmi di approfondimento politico imposta dalla Vigilanza Rai e lo scandalo della Protezione Civile per gli appalti alla Maddalena con il coinvolgimento di Bertolaso quando era prossimo a salire sul carro governativo come Ministro della Repubblica per gli alti meriti conseguiti nelle emergenze nazionali ed internazionali (caso Clinton a parte!). In più col regalo della Protezione Civile SpA che, al di fuori di ogni regola e di ogni controllo, dovrebbe gestire tutto, ma proprio tutto, sulle calamità e sulle emergenze naturali nel nostro Paese. E non è detto che la SpA non nasca lo stesso visto che è all'ordine del giorno della Commissione parlamentare. Procediamo con ordine. La decisione della Commissione di vigilanza RAI è coerente con il modello di società, e con esso di informazione, che promana da queste forze politiche di governo. Con tutti gli sforzi e la buona volontà di voler essere super partes e di non voler assolutamente agire secondo pregiudizio (ma perchè quando un giornalista scrive o parla di un argomento dev'essere sempre considerato di parte?) la decisione mortifica non solo la professionalità degli operatori di comunicazione della TV pubblica pagata dai cittadini con il canone (quelli mediaset invece potranno fare quello che vogliono, tanto lavorano per il Capo), ma altera evidentemente le regole del gioco della politica e delle elezioni: venendo meno il confronto diretto, la contrapposizione di idee, di programmi, di progetti, di opinioni e di critiche si vuole scientemente impedire al cittadino-elettore di farsi un'opinione e di votare operando una scelta.
No, questo per il Governo non dev'essere possibile e tutti i discorsi devono avvenire esclusivamente nelle tribune elettorali con spazi contingentati in rapporto alla rappresentatività parlamentare: quindi nessun confronto di idee...evviva la libertà!
Non credo che la maggioranza degli Italiani abbia letteralmente perduto la ragione da considerare normale questo modo di governare e credo che quando un potere arriva a tanto, cioè a ridurre gli spazi di libertà comunicativa, a impedire la libera circolazione delle idee sui media lo fa solo perchè ha qualcosa, o troppo, da temere!
E veniamo a Bertolaso: indipendentemente dagli esiti dell'inchiesta in cui è coinvolto qui dobbiamo metterci daccordo su un fatto: vogliamo che la giustizia faccia la sua parte (l'inchiesta è scattata, da quel che se ne sa, quasi incidentalmente per intercettazioni diverse) o la vogliamo abolire del tutto?
Perchè non è più possibile che, ogni qualvolta un politico viene indagato, a ragione o a torto, automaticamente scatta il coro delle solidarietà a presciendere, ma soprattutto delle tutele!
Per il semplice cittadino ciò non avviene, non può e non deve avvenire altrimenti qui finisce che ci ammazziamo l'uno con l'altro, come in effetti sta già avvenendo per il sistematico venir meno di senso civico, morale e di rispetto per le leggi e per chi le rappresenta.
Così anche la politica finisce per essere delegittimata e travolta...Attenzione quindi a non scherzare col fuoco perchè inevitabilmente ci si scotta.
Una volta quando la mattina si usciva di casa si salutavano mogli e figli dicendo "...vado a lavorare, ci vediamo stasera". Oggi mi vien da pensare che si saluti dicendo "...vado a rubare" visto che di ladri e di mariuoli ne sono piene le istituzioni a tutti i livelli, le aziende (addirittura il padre del Presidente di Confindustria è indagato per riciclaggio di rifiuti tossici), il sistema Italia.
E quale miracolo ci aspettiamo da questo Paese e da questa gente? Ce lo dica qualcuno se ne ha il coraggio o l'incoscienza!

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