giovedì 14 luglio 2011

Una voce di dentro per...risalire la china!

L'accusa al Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Napoli, l'On. Luigi Cesaro del PDL, di collusioni camorristiche nell'ambito di inchieste molto delicate condotte dalla Dda, è soltanto l'ultimo episodio di una lunga serie di "coinvolgimenti eccellenti" di esponenti del PDL in inchieste di mafia, di camorra, di massoneria collusa con i poteri economico-imprenditoriali e con i vertici di Polizia, Guardia di Finanza, etc... Intanto l'Italia sta vivendo il momento più drammatico sul piano internazionale per il debito pubblico stratosferico che ne ha fatto ormai una nazione cronicamente inaffidabile rispetto al resto del mondo. La speculazione ci va giù duro e la tenuta del Paese è a rischio. Maggioranza e Opposizione si son convite di approvare subito la manovra economica del Ministro Tremonti che, puntuale, colpisce i ceti pià deboli e solo superficialmente la casta e i grandi evasori fiscali. In fondo se l'Italia va a rotoli anche per loro finisce la cuccagna e quindi inscenano la dialettica per liquidare il tutto alla faccia di ogni valutazione oggettiva sui singoli provvedimenti adottati. 
Tralasciamo la condanna del Premier al risarcimento alla Cir di De Benedetti sul Lodo Mondadori e tutte le inchieste che gli pendono sulla testa, fino all'ultima che sta esplodendo proprio a Napoli sul caso P4 e le "soffiate" dei vertici della GdF a Mediolanum in previsione di accertamenti fiscali della stessa GdF. Il Capo della Polizia di Napoli allontanato dalla città perchè coinvolto in una gigantesca storia di camorra nella quale l'integgerrimo funzionario in prima linea nella lotta al crimine organizzato se la faceva con qualche camorrista tenutario di catene di ristoranti dove il Super poliziotto mangiava ogni giorno e si permetteva il lusso di ricevere dall'amico-confidente camorrista, stando alle dichiarazioni rese ai giudici, fino a 160mila euro in contanti che il delinquente gli donava per ringraziarlo del fatto che, da quando c'era lui a Napoli, i suoi affari - quelli  del camorrista - andavano bene con vincite ai casinò, etc... Continuare a spiegare la cloaca in cui stiamo vivendo è inutile! Aggiungiamo soltanto che il Parlamento si oppone con tutte le forze ad autorizzare indagini e arresti richiesti dai Magistrati a carico di Ministri e Parlamentari inquisiti i quali si barricano dietro la tutela dell'immunità e del fumus persecutionis per continaure a fare i loro porci comodi. Vien da chiedersi a che cosa serve più arrestare una persona, se pure ciò dovesse avvenire, dopo che per mesi ha goduto della più ampia libertà di aggiustare le carte, di parlare con possibili testimoni, di cancellare prove e di concordare linee difensive? Questa è l'Italia in cui viviamo e che vorremmo fosse credibile, affidabile agli occhi degli altri Paesi, degli investitori esteri e dell'opinione pubblica mondiale? E' l'Italia della repubblica delle banane che non merita alcun primato se non quello di una popolazione che ancora resiste a non fare la rivoluzione e appendere per il collo una classe politica con affini di varia specie per vendicare la morte sociale, civile, economica e culturale cui hanno condannato il Bel Paese. Invece è ancora un fiorire di distinguo, di assoluzioni pregiudiziali, di lotta ai giustizialisti perchè in fondo è il tessuto connettivo del Paese che è stato contaminato e si è ammalato, forse senza più capacità di reagire e di guarire! Separare i propri destini da quelli dell'istituzione che si rappresenta in nome del popolo è un obbligo morale primordiale perchè va salvaguardata l'integrità dell'istituzione, la sua credibilità agli occhi dei cittadini i quali devono sottostare alle leggi e alle scelte che da queste istituzioni promanano! Invece nelle istituzioni trovano ricovero delinquenti, malavitosi e affini insigniti del titolo di onorevoli...Anzi chiunque tema l'azione della giusitizia alla prima occasione si è fatto eleggere parlamentare e con  questa casacca di intoccabile ha continuato a delinquere, sfacciatamente, impunemente. In fondo l'imprenditore Berlusconi, aduso a conseguire il proprio profitto con tutti i mezzi disponibili, ivi inclusa la corruzione di pubblici ufficiali e di giudici e quanto altro gli si presenta innanzi, ha legalizzato il malaffare nelle coscienze portando questa logica e questa cultura nella politica e nell'azione di governo per cui è anche normale comprarsi i parlamentari per restare al governo e farsi approvare le leggi che fanno comodo. Pensare e scrivere queste cose per qualcuno significa essere giustizialisti! Per questo la crisi è seria, troppo seria ed investe la moralità pubblica che a sua volta influenza i comportamenti singoli e collettivi. Il nostro obiettivo è quello che, nonostante tutto, qualcuno continui a far sentire quella voce di dentro che ci permetterà di...risalire la china!

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