Mancano meno di 12 ore al 53° voto di fiducia parlamentare al Governo-Berlusconi, questa volta all'indomani di un brutto incidente occorsogli con la bocciatura della legge di bilancio, voto il cui esito avrebbe richiesto, secondo consolidata prassi parlamentare, la salita al Colle del Premier per rassegnare le dimissioni nelle mani del Capo dello Stato. Il quale a sua volta, sempre secondo prassi, avrebbe invitato il Presidente del Consiglio a verificare in Parlamento, con un voto di fiducia, l'esistenza o meno della sua maggioranza.
Berlusconi invece ha fatto l'ennesimo strappo alle regole recandosi in Parlamento senza il formale passaggio delle dimissioni per il terrore che ha di perdere la poltrona di Capo del Governo e consapevole degli effetti, inevitabili, che in caso di caduta del Governo, deriverebbero sulla sua persona.
Come è possibile assistere a questo permanente scempio istituzionale perpetrato dal Capo del Governo e sostenuto da una banda di mercenari che approfittano di ogni crisi per alzare il prezzo da far pagare a Berlusconi e consentirgli di restare ancora al suo posto?
Come è possibile assistere a questo permanente scempio istituzionale perpetrato dal Capo del Governo e sostenuto da una banda di mercenari che approfittano di ogni crisi per alzare il prezzo da far pagare a Berlusconi e consentirgli di restare ancora al suo posto?
Da questa esperienza berlusconiana esce un'Italia a pezzi, sul piano socio-economico e su quello morale e dell'immagine del Paese ormai stressato oltre ogni limite e decenza nel suo assetto demcoratico e nella tenuta stessa dello Stato.
Per uscire da questa crisi, innanzitutto morale e civile, oltre che cultuale ed economica, ci vorranno vent'anni ed è nostro dovere fare di tutto affinchè questo processo si intraprenda e si compia nell'interesse esclusivo dei giovani, dei nostri figli, quelli ai quali il futuro è stato negato da una generazione politica complessivamente inadeguata a svolgere il proprio compito nel momento più critico della storia repubblicana italiana nel contesto mondiale globale.
Nel momento peggiore e più grave per la tenuta stessa dello Stato repubblicano abbiamo avuto il Governo e gli uomini peggiori a guidar nave in tempesta! L'auspicio è soltanto quello che l'agonia del regime si compia nel più breve tempo possibile per mettere mano alla ricostruzione morale e poi civile e culturale, oltre che economica, dell'Italia.
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