Il 29 giugno ricorre la festività di San Paolo e Pietro, entrambi martiri ed emblemi della cristianità. Questo giorno è stato sempre quello della festa familiare più importante e impegnativa perchè era l'onomastico di Papà e per l'occasione ricevavamo tante visite da parte dei parenti e degli amici che avevano tutti il piacere di fargli visita. Come per esempio i suoi tanti cugini che non hanno mai mancato a questo appuntamento, anche perchè Papà è stato per loro, più giovani, anche il Professore e una specie di confidente spirituale. Fino all'ultimo questa festa, seppure in condizioni diverse per il suo stato di salute, ha conservato un fascino particolare, soprattutto perchè Papà sin da piccolo mi raccontava, tra le tante, la storia del suo Santo che mi è sempre rimasta impressa nella mente.
Insieme Pietro e Paolo sono patroni della Città di Roma ed entrambi hanno avuto una storia particolare nel loro rapporto con Gesù e Papà sovente me ne parlava, soprattutto quand'ero più piccolo, spiegandomi anche la loro storia di conversione e come furono martirizzati. Pietro, primo Apostolo di Gesù e fondatore della Chiesa romana, lo tradì (prima che il gallo canti tre volte) quando il Signore fu arrestato e condotto a morte. Anche a Pietro toccò di essere crocefisso, ma chiese e ottenne di essere inchiodato sulla croce a testa in giù perchè non si riteneva meritevole di morire come il Maestro. Quest'immagine mi è sempre rimasta fortemente impressa nella mente così come la morte di Paolo che, perseguitato da Nerone, fu decapitato nei pressi di Acquae Salviae e la testa mozzata, rotolando, compì tre saltelli originando tre fontane. Quest'immagine di una brutale decapitazione nel racconto veniva attutita dalla comparsa di queste tre fontane che nel racconto di Papà acquisivano sempre un significato di una potenza mai doma, neanche innanzi al martirio.
Sono questi i ricordi che mi sovvengono in questa giornata, prima della celebrazione di una messa in suo suffragio. L'onomastico di Papà seguiva di pochi giorni il compleanno (25 giugno) e concludeva il mese di giugno, quello più ricco di feste familiari per la concentrazione di nascite ed onomastici. Una giornata che resta impressa in modo indelebile nella memoria e nel cuore perchè, meglio di qualunque altra, era espressione di un senso di affetto e di genuino rispetto verso il Padre che onoravamo quasi con religiosità, non solo noi figli. Certe assenze non riescono però a cancellare sentimenti e sensazioni che portiamo con noi e coltiviamo perchè sono parte dei nostri valori. Oggi condividiamo un pensiero speciale per Papà che può festeggiare l'onomastico in cielo a fianco del suo Santo e un augurio speciale va al piccolo Paolo Califano figlio di Salvator.
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