Gentile Direttore,
chiedo la sua ospitalità per una doverosa precisazione in merito ad alcune affermazioni fatte ad Agorà dal Presidente del Consiglio Comunale di Piano di Sorrento, Giovanni Ruggiero, con l'intervista in cui, tra l'altro, commentando il mio pamphlet "Gli Immarcescibili" ha espresso alcune considerazioni di natura personale che mi obbligano al chiarimento.
Il fatto che il Presidente non abbia smentito alcunché di quanto ho scritto è di per sè esaustivo del valore di questo mio lavoro che, come tutte le storie, è orfano di tanti altri aspetti e vicende collaterali che investono anche questioni di natura personale dei suoi protagonisti, ma che non è mio costume strumentalizzare. Vale per Ruggiero come per chiunque altro, ancorché personaggi pubblici!
Quello che invece non posso lasciar passare sono due frasi con intento evidentemente denigratorio sulla mia persona e professionalità allorquando Ruggiero afferma "...Nel caso specifico Califano è uno che ha vissuto per la politica, con la politica e di politica" e "Lui vive la politica come segno di potere mentre io credo fortemente nel potere dei segni. Sono punti di osservazione completamente diversi".
Contrariamente al Presidente Ruggiero che, all'epoca, ha goduto di "corsie privilegiate" per l'inserimento nel mondo della scuola e che per l'intero mandato sindacale (dieci anni) ha usufruito anche dell'aspettativa dal suo lavoro venendo retribuito, legittimamente, dall'Amministrazione, io non ho mai ottenuto alcun posto nella pubblica amministrazione, nè goduto di corsie privilegiate. Anzi, quando in una stagione in cui proliferavano le assunzioni nella P.A. per chiamata diretta, mallevadore un politico e un'attestazione di invalidità, pur avendone avuta una ghiotta occasione per i rilevanti ruoli politici che ho ricoperto, me ne sono ben guardato dal coglierla in virtù, questa si, della mia onestà, dell'educazione civica e della formazione culturale impartitami dai miei genitori e dalla scuola che ho frequentato.
Ho sempre svolto la mia attività lavorativa nel privato e con la libera professione, confrontandomi col mercato, assumendomi sempre le mie responsabilità e ho prestato la mia professionalità ed esperienza anche alla politica quando se ne è presentata l'occasione, quasi sempre a rimetterci, mai per speculare o per far bottino! Parlano i fatti! Lo stesso Ruggiero dovrebbe ricordare che all'atto della sua prima elezione a sindaco fu proprio lui, nella fase finale della campagna elettorale, a chiedermi di supportarlo addirittura nella redazione del testo del comizio conclusivo. Esercizio che svolsi con suo apprezzamento e anche per conto del suo avversario dell'epoca Maurizio Gargiulo, dimostrando a entrambi quella terzietà e professionalità che mi riconobbero, ovviamente "a gratis". Dispiace dover puntualizzare queste cose (sorvolo su molte altre), ma fare di tutt'erba un fascio del mio impegno politico e del mio lavoro è l'esercizio di chi ha scarsi argomenti su cui confrontarsi.
Libero, il Presidente, di fare qualunque considerazione e commento sui fatti narrati e sulle vicende della politica e della pubblica amministrazione, anche del mio passato di amministratore pubblico, ma rispettando i limiti della buona creanza e della veridicità dei fatti. Del resto sono e resto un privato cittadino, un libero professionista che, come tanti altri, si impegna per fare il proprio dovere, per lavorare e per partecipare alla vita pubblica come osservatore attento e critico senza concepire nè esercitare il potere, che non è mai stato una mia prerogativa, mentre il potere dei segni cui Ruggiero dice di ispirarsi stimola non poco la mia curiosità e mi impegnerò, questo si, ad approfondirne le manifestazioni".
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