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venerdì 21 maggio 2010

L'avventura con "L'Informatore Scolastico", la rivista della scuola italiana dal 1957


A cinquant'anni diventare direttore responsabile di un'antica rivista di informazione specialistica qual è "L'INFORMATORE SCOLASTICO" è una sfida che affrontiamo forti di una pluridecennale e variegata esperienza, umana e professionale, ma con la consapevolezza di dover lavorare molto rendendo però, nello stesso tempo, un servizio alla comunità. In particolare ai giovani, ai giovanissimi e a chi dall'Università guarda al mondo del lavoro... E' pur vero che allo stato questi giovani e giovanissimi non rappresentano il target di riferimento della rivista, ma ci auguriamo che possano diventarlo in futuro, soprattutto che possano ricavarne un beneficio indiretto grazie al nuovo protagonismo che vogliamo garantire alla scuola italiana e a tutti i suoi attori, docenti e studenti, a tutti i livelli dell'organizzazione scolastica. E' questa la prima e a mio avviso importante rivoluzione del nostro progetto che trasforma questo antico e nobile "contenitore" di informazioni a carattere istituzionale - normativa scolastica - in un luogo dove parlare di scuola, far  parlare la scuola, dar voce a una comunità che forse, per numero e interessi coinvolti, è la più grande del Paese perchè riguarda milioni di famiglie, riguarda genitori e figli, dirigenti scolastici e docenti, personale non docente, Università e mondo della ricerca. Insomma tutte le persone e tutti i luoghi dove si studia, dove si sviluppa cultura e formazione, la è presente un pezzo di questa comunità che è in grado di contaminare ogni altra comunità o espressione e forza sociale, civile, culturale, economica e politica. Una comunità dalle straordinare potenzialità cui da sempre compete la funzione di "costruire" i cittadini adulti del futuro, le nuove classi dirigenti, i nuovi anelli della spina dorsale della Nazione, sul piano professionale, imprenditoriale, politico.
Per oltre vent'anni ho vissuto dall'interno anche il sistema politico-istituzionale e quello associativo-imprenditoriale e credo che sia quasi impossibile un rinnovamento dall'interno, cioè per autoconsapevolezza degli attori sulla necessità di cambiare...nell'interesse di tutti. Nella scuola, invece, è possibile educare e formare i cittadini-adulti del domani a quei valori di democraziapluralismo grazie ai quali si diventa e ci si sente cittadini dell'Europa e del Mondo e si hanno i titoli e le capacità per assumere responsabilità e per cambiare un sistema allo stato refratario al cambiamento. Per questo è nella scuola che può e che deve maturare un processo di cambiamento, che parta dall'istruzione che abbiamo scelto anche come titolo di copertina del primo numero del nuovo Informatore. Senza istruzione, senza cultura e senza formazione non ci sono prospettive per il futuro individuale e collettivo. L'istruzione, che significa conoscenza, emancipa l'individuo e le comunità, consente loro di comprendere e di valutare, cioè di scegliere. E questo è il principale timore di ogni dittatura, di ogni potere che si fonda sull'esclusione dei più dalla partecipazione. Ecco perchè è alla scuola e alle famiglie italiane che oggi spetta il compito più gravoso nella costruzione di una nuova Italia. Ecco perchè abbiamo scelto una formula editoriale e giornalistica che supporti questi attori nella loro impresa, riconoscendogli un protagonismo che significa capacità di farsi sentire ed ascoltare, di confrontarsi e di proporre, di analizzare e di criticare. Se la cultura, l'istruzione, la formazione restano ai margini del processo di crescita delle nuove generazioni allora non c'è futuro, nè può esserci perchè il futuro lo si costruisce innanzitutto con la conoscenza.
Mi auguro di riuscire a dare un piccolo, ma utile contributo, a questo progetto per l'Italia futura anche attraverso questo strumento che è aperto al contributo e alla collaborazione di chiunque abbia cuore le sorti del Paese e delle nuove e future generazioni per le quali intraprendiamo un percorso di "sostenibilità" con tutti i mezzi che abbiamo ancora a disposizione.

martedì 1 settembre 2009

Tanto per intendersi...

"tempo reale" è titolo di questo sito-blog che rappresenta la mia "voce ufficiale" sulle tematiche del nostro tempo, sull'attualità in politica e nella società, nell'economia e nell'informazione, nel mondo delle imprese e in quello delle istituzioni, nell'informazione e in tutto ciò che riguarda il nostro essere comunità.
Per tanti anni ho comunicato attraverso la carta stampata, collaborando con diverse testate giornalistiche in ambito locale, regionale e nazionale.
Ho avuto anche una breve esperienza internazionale con una testata dedicata alle donne italiane in Germania - Clic Donne del 2000 - di cui sono stato direttore editoriale.
Sono nato come cronista di politica per passare poi ad occuparmi prevalentemente di tematiche a carattere socio-economiche e consumeristiche.
Non ho mai avuto remore ad esprimere, e a difendere, la mia opinione anche quando mi sono ritrovato "fuori dal coro".
Ma ho fatto in modo di restarci fuori dal coro perchè la professione di giornalista o di opinionista richiede autonomia di pensiero, oltre a proprietà di analisi e di linguaggi, e l'autonomia comporta un prezzo alto, molto alto se diventa il nostro stile di vita.
A quasi cinquant'anni non si può, se pur lo si volesse, tornare indietro...
Per questo ho deciso di perseverare su questa strada, nonostante tutto quello che è accaduto e che proverò anche a raccontare, animando questo spazio in modo da rilasciare la mia versione su fatti e persone, fuori di ogni dubbio o equivoco, visto che l'esercizio prevalente non è più quello di confrontarsi sui contenuti, ma di capire chi c'è dietro a una notizia e perchè è stata scritta da tizio o da caio. 
Questo porta tanta gente che si occupa di informazione e di comunicazione, la maggioranza per la verità, fuori strada.
Oggi gli spazi per esprimere una libera opinione, scevra da condizionamenti e soggetta alla critica, sono pochi o nulli sulla stampa cosiddetta tradizionale, qualunque essa sia, locale o nazionale.
Del resto basta sfogliarla...per accorgersene.
Credo che i nuovi media svolgano la funzione di tutor delle libertà democratiche, con tutti i limiti e i difetti che possano avere e che riscontriamo nelle nostre pratiche quotidiane.
Iniziamo allora questo viaggio con l'entusiasmo di sempre, quello che, nonostante tutto, ci permette di sopravvivere in un sistema refratario verso qualunque "voce contro"...
Ma le voci contro sono le voci che meritano di essere ascoltate per capire qualcosa di più del nostro tempo e delle nostre comunità...Per l'appunto l'esercizio resta prerogativa di chi sa ascoltare, di chi l'umiltà di ascoltare e di capire!
Tutto, sempre e comunque, senza personalismi o rancori anche se il nostro tempo è scandito da rancori e personalismi che condizionano la libertà del pensiero e quindi delle idee.
Non per tutti è così e i fatti, la storia di ciascuno di noi, sono i testimoni privilegiati del vero o del falso che alberga nel nostro animo.