mercoledì 15 dicembre 2010

L'Italia vive il suo momento più tragico con il 50% degli italiani che non se ne rendono conto!

Stiamo attraversando uno dei momenti più scoraggianti, anzi più tragici, del nostro tempo con un Paese sempre più in ginocchio per la crisi socio-economica che l'attraversa e che lo divide tra quelli che hanno tutto e quelli che hanno poco e rischiano di perdere anche quel poco. L'esito della votazione parlamentare di ieri sulla mozione di sfiducia al Governo Berlusconi, oltre ad aggravare la situazione sotto tutti i punti di vista (solo gli sciocchi non se ne rendono conto) si è consumata tra i trionfalismi di un ceto politico quanto mai corrotto e colluso, interessato a sopravvivere e ad occupare ogni poltrona con i relativi poteri, mentre Roma veniva sconquassata da facinorosi e infiltrati nelle contestazioni al Governo organizzate da Studenti, Lavoratori, Terremotati aquilani.
E' evidente che, oltre ai soliti violenti che approfittano di queste occasioni per creare il caos e per inficiare agli occhi della pubblica opinione le legittime ragioni di chi pacificamente contesta, ci siano stati personaggi che deliberatamente hanno generato la battaglia in città e su questo si dovrebbe attentamente indagare per scoprire se non si tratta di persone comunque legate ai servizi e ad altre realtà semi-legali o addirittura illegali, ma coperte. E' superfluo aggiungere ogni altra considerazione alle tante che si sono sviluppate in queste ultime 24 ore: l'Italia è in mano a un personale politico gravemente corrotto, pericoloso perchè disposto a tutto pur di non perdere potere, privilegi, prebende. La metà degli italiani ancora non riesce a rendersi conto, ubriaca, anzi drogata dalla demagogia berlusconiana, che il nostro Paese rischia il collasso socio-economico e che a farne le spese, oltre ai giovani, saranno per primi coloro che oggi acriticamente continuano a sostenere Berlusconi permettendogli di fare il bello e il cattivo tempo. I sondaggi, al di là di tutto, ci confermano un dato: i due blocchi che si contrappongono non riescono a crescere l'uno a spese dell'altro, mentre Berlusconi conserva un vantaggio elettorale che gli permette di fare tutto ciò che vuole, o quasi! L'opposizione sconfitta dal voto parlamentare ieri ha commesso alcuni errori fatali: 1) sospendere per 20 giorni le attività parlamentari, su richiesta del Capo dello Stato, dando così tutto il tempo a Berlusconi e alla sua straordinaria macchina di potere e corruzione di produrre gli effetti che poi ha prodotti con l'acquisizione di Parlamentari alla causa del Premier. In questo senso l'intervento di Napolitano è stato nefasto,ancorchè non se ne conoscano altre motivazioni; 2) la mancata discussione ed approvazione della mozione di sfiducia al Ministro Sandro Bondi che sarebbe stata certamente approvata producendo così un effetto devastante nella maggioranza e dagli esiti imprevedibili: forse le dimissioni del Governo inutilmente invocate prima di giungere alla conta e che, dal punto di vista berlusconiano, non aveva più senso presentare quando poteva raccogliere i risultati del lavoro di recupero e di acquisto degli oppositori; 3) FLI, PD, IDV e affini non sono stati in grado, perchè manca l'accordo, di presentare all'opinione pubblica una proposta alternativa e soprattutto un leader, per cui la gente non li considera affidabili.
Dal PD, senza il quale nessuna alternativa è ipotizzabile, continuano a venire ragionamenti impropri. Ieri sera, a Ballarò, la Bindi parlava del candidato premier come di qualcosa di subalterno al programma, dimostrando di non comprendere il livello di gioco rispetto agli italiani che proprio sull'indicazione del Premier anti-berlusconiano possono decidere di scegliere, valutando la credibilità della persona, la forza delle idee e del progetto condiviso da un'eterogenea alternativa. Se la partita la si gioca sul confronto tra leader, come Berlusconi continua ad affermare, non si può da parte degli avversari contrapporre alleanze poco chiare, maggioranze squinternate facendo finta di non capire che cosa si aspettano quegli italiani che ancora non si sono rassegnati al governo del Caimano, ma che forse stanno perdendo pazienza e forza di fronte a spettacoli così avvilenti, a chiacchiere privi di contenuti, a comportamenti poco coraggiosi e innovativi. 

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