Lo scontro tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini in Direzione Nazionale del PDL sotto gli occhi delle telecamere non può essere liquidato nel centro-destra coi numeri della "sconfitta politica interna" del Presidente della Camera perchè quanto accaduto, nei contenuti e nelle forme, i problemi sollevati e la crudezza con la quale i due leader si sono rinfacciati accuse e responsabilità dovrebbero essere sufficienti a "risvegliare" gli assopiti e narcotizzati cittadini italiani.
Si sono confrotnate due personalità forti, due interpreti di visioni opposte della politica e del governo, due culture indisponibili a confondersi l'una nell'altra perchè inevitabilmente una delle due soccomberebbe!
Per di più si sono sentite dal Presidente Fini parole che nessun oppositore di Berlusconi ha mai pronunciato con tanta chiarezza e lucidità, tant'è che hanno provocato la reazione inconsulta del laeder massimo che col suo immediato intervento di replica a Fini ha dimostrato di essere a digiuno dei meccanismi essenziali della vera politica e di un capo partito: quello di saper ascoltare tutti, far svolgere il dibattito e affidare a una meditata riflessione conclusiva le risposte agli attacchi e alle accuse che gli sono state rivolte. Qui non abbiamo visto il politico-Berlusconi, ma l'uomo Berlusconi insofferente alle contraddizioni e alle opinioni opposte alle proprie, il Capo che si ritiene, evidentemente a ragione, il proprietario assoluto e indiscusso del partito, del pensiero e delle azioni di chi in esso e per esso opera per esclusiva sua suprema volontà. Tutto il resto non appartiene alla cultura politica e personale di Berlusconi che non ha l'equilibrio, la saggezza e quella dose di affidabilità che ne potrebbero fare un garante degli interessi nazionali.
Questo lo sa bene il suo entourgae, lo sanno bene le persone che gli ruotano attorno per coltivare rendite di posizione. E' stato semplicemente disgustoso assistere al dono che Berlusconi ieri ha fatto all'On. Ignazio La Russa di un SUV russo all'indomani di quanto accaduto.
Ha mandato un messaggio chiaro al suo popolo e al popolo italiano: io premio chi sta con me, chi è contro li distruggo! E questo è un uomo che può governare il Paese con la buona pace di fans che neanche sanno che cosa significa avere una così alta responsabilità?
Oggi Fini rappresenta il principale garante degli interessi nazionali dell'Italia e dobbiamo averne o prenderne piena coscienza. E' l'unico leader di partito in grado di contrapporsi elettoralmente a Berlusconi se nascesse la grande alleanza per salvare l'Italia, con Casini, Montezemolo e anche un PD che ha perso la rotta e che ha bisogno di reinventarsi. Senza escludere Di Pietro e quelle altre forze che intendono essere protagoniste di una "nuova resistenza" in nome della democrazia, del pluralismo, contro il malgoverno e le malversazioni perpetrate da affaristi vestiti da politici.
L'ultimo scandaloso episodio di malapolitica vede coinvolto il Ministro delle Attività Produttive Claudio Scajola che avrebbe acquistato un mega appartamento a Roma, alle spalle del Colosseo, da intestare alla figlia per la modica cifra di 1,5 milioni e mezzo di euro di cui 900 versatigli dall'arch. Zampolini . La Guardia di Finanza ha ricostruito l'intera operazione - ovviamente smentita dal Ministro - che riportiamo così come illustrata dalla stampa.
"...il prezzo d'acquisto della casa (600mila euro) è farlocco. I proprietari vendono infatti per 1 milione e mezzo e per non pagare le imposte per intero ottengono 900mila euro in nero. Il secondo problema - cruciale per l'incheista - è che quei 900mila euro di nero non escono dalle tasche dell'acquirente (Scajola), ma da quelle dell'architetto Zampolini. La Finanza, infatti, scopre e documenta un'ingenuità dei venditori. Chi normalmente chiede del nero sulla compravendita di appartamenti, pretende contanti. O, se non è possibile, provvede poi in qualche modo a occultare l'incasso degli assegni circolari che normalmente li sostituiscono per evitare che si psosa risalire a chi quegli assegni li ha versati e alle ragioni per cui l'ha fatto. Ebbene, i venditori della magnifica casa alle spalle del Colosseo, quel pagamento in nero non riescono o forse non ritengono di doverlo occultare. Perchè la Finanza scopre che il giorno stesso del rogito, in concomitanza del "pagamento" in chiaro di 600mila euro da parte di Scajola, i venditori mettono all'incasso assegni circolari per 900mila euro a loro intestati e tratti dai conti di Zampolini (circostanza questa per la quale le attnzioni della GdF si sono rivolte anche al notaio che firmò quell'atto)...".
Se non ci disgustano queste cose che altro aspettiamo?
sabato 24 aprile 2010
venerdì 2 aprile 2010
E' nata "La Mia Penisola"...Uno spazio dove commento la politica locale!
Da quattro settimane è nelle edicole un nuovo settimanale di attualità e politica edito in Penisola Sorrentina per iniziativa di un giovane e dinamico imprenditore, Daniele Fiorile, e diretto da un altrettanto giovane e dinamico collega, Giuseppe Damiano: "La Mia Penisola".
Mi hanno chiesto una collaborazione per il commento dei fatti politici che ho apprezzato e accettato di fare per due ordini di motivi: primo perchè incoraggiare e sostenere una nuova iniziativa giornalistica col taglio editoriale che Damiano e Fiorile hanno scelto mi è sembrato giusto e quasi doveroso; secondo perchè sono slegati da interessi politici di parte e quindi intendono "ragionare liberamente" su uomini e amministrazioni.
A questo punto siam partiti e credo che i primi quattro numeri abbiano già confermato le impressioni e le aspettative iniziali, mie e dei lettori.
Vi propongo perciò, dopo un lungo silenzio su questo spazio, l'articolo che ho scritto su queste elezioni regionali in riferimento ai risultati di Marco Fiorentino e alla partita giocata da Pietro Sagristani.
"Il responso delle urne è stato impietoso per Marco Fiorentino, ex sindaco di Sorrento in predicato di assurgere al seggio regionale nella lista del PDL cui è approdato dopo una stagione di forti conflitti interni al partito sorrentino. A leggere il voto, comune per comune, si capisce perché Fiorentino ha “toppato” l’appuntamento decisivo della sua carriera politica: Sorrento l’ha tradito, non gli ha tributato quel consenso plebiscitario che sarebbe servito a fare la differenza e a portarlo a conquistare il seggio regionale piazzandosi nei magnifici 13 del centro-destra napoletano che siederanno nel consiglio regionale presieduto da Stefano Caldoro.
Con l’insuccesso alle regionali cala il sipario sul decennio e più di Fiorentino alla guida della Città del Tasso dove, dal 30 marzo, siede Giuseppe Cuomo. L’ex sindaco ha infatti racimolato poco più di ottomila voti, classificandosi al 18° posto nella lista regionale del PDL che, guidata dalla Ministra Mara Carfagna, ha fatto il pienone di seggi. Sorrento a Fiorentino ha espresso 2861 voti di preferenza, molto al di sotto delle sue aspettative visto che puntava a un risultato di almeno 4500-5000 voti indispensabili per coltivare sogni di gloria. Gli altri Comuni della Penisola hanno diversamente concorso a formare lo zoccolo duro, sul piano elettorale, di Fiorentino, ma a conti fatti non è servito. A Massalubrense sono stati in 1098 a votare per Fiorentino; 852 a Piano di Sorrento; 461 a Sant’Agnello; 355 a Meta; 445 a Vico Equense. Altri voti di preferenza li ha raccolti a Castellammare di Stabia (369), ad Acerra (216), a Ercolano (57), ad Afragola (62), ad Anacapri (47), a Bacoli (42), a Gragnano (299), a Pimonte (204). A seguire preferenze sparse più o meno omogeneamente sul territorio, ma insufficienti a trasformare Fiorentino in un consigliere regionale. Nel PDL sorrentino, per la verità, non si respira aria di sconfitta per la mancata elezione regionale di Fiorentino. Qualcuno azzarda un ragionamento: “…si è misurato ed ha fallito! Ora il Partito si libera della sua presenza perché alla prova decisiva, nonostante tutto, è venuto meno…”. In fondo la mancata elezione di Fiorentino alla regione fa tirare a tutti un sospiro di sollievo perché, diversamente, il suo peso sulla politica comunale sarebbe cresciuto ai danni di chi intende voltar definitivamente pagina rispetto alla sua gestione del Palazzo. Sprizza soddisfazione per il risultato elettorale regionale dell’UDC il consigliere provinciale Pietro Sagristani, da sempre acerrimo avversario di Fiorentino, il solo ad auspicare “coram populi” la bocciatura del sindaco di Sorrento. In effetti per Sagristani, che secondo attenti osservatori, non sembra mai sbagliare una mossa sul piano politico, si apre una stagione decisiva per il suo futuro politico. Sgomberato il campo da quella che poteva rivelarsi una presenza ingombrante (Fiorentino alla regione, ndr), per Sagristani si tratta di verificare a breve il rispetto degli accordi pre-elettorali tra UDC e PDL alla Provincia di Napoli dove si prepara il rimpasto dell’esecutivo presieduto da Luigi Cesaro. Sagristani dovrebbe essere promosso subito in giunta provinciale e ottenere anche la delega di vice presidente in base agli accordi sottoscritti con l’On. Ciriaco De Mita di cui Sagristani è un pupillo.
Se quella di Fiorentino è stata una delusione, per Flora Beneduce, primario ospedaliero a Vico Equense e risultata la 2° dei non eletti, il responso delle urne assomiglia ancora di più a una beffa. Potrebbe tornare nel grande giro in caso di dimissioni o di sopraggiunte incompatibilità con incarichi assessoriali da parte di consiglieri neo letti, ma Caldoro sembra intenzionato a nominare in giunta solo i consiglieri regionali eletti, mettendo praticamente fine al mercato del consenso inaugurato da Antonio Bassolino.
Abortite tutte le altre candidature – dal PD ai Radicali e all’Udeur – la Regione per la Penisola Sorrentina resta un miraggio e il neo sindaco Cuomo con gli altri colleghi della Penisola dovrà prodigarsi per consolidare alleanze con i nuovi vertici regionali al fine di veder rappresentate nel governo regionale le istanze di una realtà peninsulare da troppi anni incapace di fare sistema, anche sul piano elettorale, per aggiudicarsi ruoli di responsabilità nei centri di governo e di comando. L’ultima speranza di assurgere a ruoli istituzionali di primo piano è unanimemente riposta in Pietro Sagristani, stando anche il clamoroso fallimento delle politiche elettorali dell’IDV di Nello Di Nardo e Antonio Palagiano, che da questo momento dovrà mettersi al lavoro per non mancare l’appuntamento con le prossime elezioni politiche che, a dispetto delle previsioni, potrebbero anche essere dietro l’angolo.
mercoledì 10 febbraio 2010
A proposito della censura RAI e dell'incriminazione di Bertolaso...
In meno di 24 ore si sono verificati due episodi di inaudita gravità: la censura ai programmi di approfondimento politico imposta dalla Vigilanza Rai e lo scandalo della Protezione Civile per gli appalti alla Maddalena con il coinvolgimento di Bertolaso quando era prossimo a salire sul carro governativo come Ministro della Repubblica per gli alti meriti conseguiti nelle emergenze nazionali ed internazionali (caso Clinton a parte!). In più col regalo della Protezione Civile SpA che, al di fuori di ogni regola e di ogni controllo, dovrebbe gestire tutto, ma proprio tutto, sulle calamità e sulle emergenze naturali nel nostro Paese. E non è detto che la SpA non nasca lo stesso visto che è all'ordine del giorno della Commissione parlamentare. Procediamo con ordine. La decisione della Commissione di vigilanza RAI è coerente con il modello di società, e con esso di informazione, che promana da queste forze politiche di governo. Con tutti gli sforzi e la buona volontà di voler essere super partes e di non voler assolutamente agire secondo pregiudizio (ma perchè quando un giornalista scrive o parla di un argomento dev'essere sempre considerato di parte?) la decisione mortifica non solo la professionalità degli operatori di comunicazione della TV pubblica pagata dai cittadini con il canone (quelli mediaset invece potranno fare quello che vogliono, tanto lavorano per il Capo), ma altera evidentemente le regole del gioco della politica e delle elezioni: venendo meno il confronto diretto, la contrapposizione di idee, di programmi, di progetti, di opinioni e di critiche si vuole scientemente impedire al cittadino-elettore di farsi un'opinione e di votare operando una scelta.
No, questo per il Governo non dev'essere possibile e tutti i discorsi devono avvenire esclusivamente nelle tribune elettorali con spazi contingentati in rapporto alla rappresentatività parlamentare: quindi nessun confronto di idee...evviva la libertà!
Non credo che la maggioranza degli Italiani abbia letteralmente perduto la ragione da considerare normale questo modo di governare e credo che quando un potere arriva a tanto, cioè a ridurre gli spazi di libertà comunicativa, a impedire la libera circolazione delle idee sui media lo fa solo perchè ha qualcosa, o troppo, da temere!
E veniamo a Bertolaso: indipendentemente dagli esiti dell'inchiesta in cui è coinvolto qui dobbiamo metterci daccordo su un fatto: vogliamo che la giustizia faccia la sua parte (l'inchiesta è scattata, da quel che se ne sa, quasi incidentalmente per intercettazioni diverse) o la vogliamo abolire del tutto?
Perchè non è più possibile che, ogni qualvolta un politico viene indagato, a ragione o a torto, automaticamente scatta il coro delle solidarietà a presciendere, ma soprattutto delle tutele!
Per il semplice cittadino ciò non avviene, non può e non deve avvenire altrimenti qui finisce che ci ammazziamo l'uno con l'altro, come in effetti sta già avvenendo per il sistematico venir meno di senso civico, morale e di rispetto per le leggi e per chi le rappresenta.
Così anche la politica finisce per essere delegittimata e travolta...Attenzione quindi a non scherzare col fuoco perchè inevitabilmente ci si scotta.
Una volta quando la mattina si usciva di casa si salutavano mogli e figli dicendo "...vado a lavorare, ci vediamo stasera". Oggi mi vien da pensare che si saluti dicendo "...vado a rubare" visto che di ladri e di mariuoli ne sono piene le istituzioni a tutti i livelli, le aziende (addirittura il padre del Presidente di Confindustria è indagato per riciclaggio di rifiuti tossici), il sistema Italia.
E quale miracolo ci aspettiamo da questo Paese e da questa gente? Ce lo dica qualcuno se ne ha il coraggio o l'incoscienza!
No, questo per il Governo non dev'essere possibile e tutti i discorsi devono avvenire esclusivamente nelle tribune elettorali con spazi contingentati in rapporto alla rappresentatività parlamentare: quindi nessun confronto di idee...evviva la libertà!
Non credo che la maggioranza degli Italiani abbia letteralmente perduto la ragione da considerare normale questo modo di governare e credo che quando un potere arriva a tanto, cioè a ridurre gli spazi di libertà comunicativa, a impedire la libera circolazione delle idee sui media lo fa solo perchè ha qualcosa, o troppo, da temere!
E veniamo a Bertolaso: indipendentemente dagli esiti dell'inchiesta in cui è coinvolto qui dobbiamo metterci daccordo su un fatto: vogliamo che la giustizia faccia la sua parte (l'inchiesta è scattata, da quel che se ne sa, quasi incidentalmente per intercettazioni diverse) o la vogliamo abolire del tutto?
Perchè non è più possibile che, ogni qualvolta un politico viene indagato, a ragione o a torto, automaticamente scatta il coro delle solidarietà a presciendere, ma soprattutto delle tutele!
Per il semplice cittadino ciò non avviene, non può e non deve avvenire altrimenti qui finisce che ci ammazziamo l'uno con l'altro, come in effetti sta già avvenendo per il sistematico venir meno di senso civico, morale e di rispetto per le leggi e per chi le rappresenta.
Così anche la politica finisce per essere delegittimata e travolta...Attenzione quindi a non scherzare col fuoco perchè inevitabilmente ci si scotta.
Una volta quando la mattina si usciva di casa si salutavano mogli e figli dicendo "...vado a lavorare, ci vediamo stasera". Oggi mi vien da pensare che si saluti dicendo "...vado a rubare" visto che di ladri e di mariuoli ne sono piene le istituzioni a tutti i livelli, le aziende (addirittura il padre del Presidente di Confindustria è indagato per riciclaggio di rifiuti tossici), il sistema Italia.
E quale miracolo ci aspettiamo da questo Paese e da questa gente? Ce lo dica qualcuno se ne ha il coraggio o l'incoscienza!
martedì 9 febbraio 2010
Censura a RAI3 sui temi politici!
Da pochi minuti si è concluso "Ballarò" su RAI 3 e il Comitato di Vigilanza della RAi ha emesso un comunicato che inibisce la messa in onda di programmi a contenuto politco da qui alle elezioni. In questo modo si inibisce il diritto dei cittadini di essere informati non solo dei temi strettamente connessi alla competizione elettorale, ma anche di quelli inerenti la polemica politica. Se questa non si chiama censura, allora il processo di esclusione della pubblica opinione dal confronto sull'attualità è quasi perfettamente compiuto. Si deve alzare un grido di dolore nei confronti di questo ennesimo sopruso perpetrato dalla nomenclatura politica ai danni della nostra comunità. Solo Governanti corrotti possono pretendere l'ignoranza del popolo, la non conoscenza dei fatti, delle circostanze, degli uomini e delle donne che ogni giorno sopravvivono al processo di manipolazione culturale che attenta alla nostra integrità socio-culturale-sanitario.
L'intrusione sistematica della politica nella quotidianità del cittadino sta producendo un effetto devastante per le coscienze e per la civiltà del nostro tempo, rischiando di mandare all'aria ogni progetto di innovazione in primo luogo culturale del contesto locale.
L'intrusione sistematica della politica nella quotidianità del cittadino sta producendo un effetto devastante per le coscienze e per la civiltà del nostro tempo, rischiando di mandare all'aria ogni progetto di innovazione in primo luogo culturale del contesto locale.
venerdì 5 febbraio 2010
L'ignoranza dei nostri Politici sulla Costituzione, ma non solo... Il problema delle nuove povertà!
Nell'Italia contemporanea la conoscenza della Costituzione è privilegio di pochi stando a quanto ci hanno mostrato in Tv "Le Iene" su Italia1. E' sconcertante assistere ai silenzi e ai maldestri tentativi di ricordare qualche parola della Costituzione da parte di chi invece dovrebbe quotidianamente masticarla e avere con essa quella familiarità per la quale ci si intende al volo quando si parla di norme costituzionali che sono innanzitutto garanzie reali per tutti i cittadini. Invece abbiamo assistito a uno spettacolo a dir poco avvilente, che non può far ben sperare per la cura degli interessi generali da parte di questo personale politico che è trasversalmente e profondamente ignorante. Eppure nelle loro mani abbiamo affidato le sorti del Paese o, meglio,son finire in quelle dei Partiti che, adottando la nuova legge elettorale, hanno espropriato i cittadini anche del diritto di "bocciare" nelle urne gli ignoranti, uomini e donne che giammai dovrebbero e potrebbero occuparsi di governo della cosa pubblica.
E' una colpa gravissima di questo ceto politico di centro-destra e di centro-sinistra condito in tutte le salse, perchè i leader riescono a imporre nella formazioni elettorali i loro sudditi, di qualsiasi risma fatti! Ignoranti, ma soprattutto ladroni, inquisiti, indagati e condannati...Così che il Cittadino onesto e giudiziariamente illibato si chiede: perchè devo continuare a osservare la legge se Parlamentari e Governanti la violano sistematicamente e dai suoi rigori sfuggono e si proteggono?
Insomma il Paese reale è sempre più lontano dal Paese politico, cioè da una grossa famiglia che si nutre di politica, di amministrazione della cosa pubblica, che ricava dalla politica e dai vorticosi business che le girano intorno i propri affari e guadagni. Per questo continuano a infarcire le liste di parenti, amici degli amici, amanti e segretarie (con qualche incidente di percorso come è accaduto al sindaco di Bologna).
Quello che voglio evidenziare è che nell'Italia di oggi è sistematicamente violato, tra i tanti e per esempio, l'articolo 3 della Costituzione repubblicana vigente che recita:
"Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
La maggioranza degli Italiani, oggi, è privata del diritto di partecipazione alla vita pubblica, presa com'è a districarsi quotidianamente nel difficile esercizio della sopravvivenza! Si sopravvivenza...Perchè in quest'Italia senza lavoro, sempre più improduttiva e godereccia, che affida solo al Superenalotto o alle tante lotterie gratta e vinci e slot machine la possibilità di un riscatto o di un'affermazione, la gente ormai fa i conti con i gravi problemi che ogni giorno gli si presentano innanzi e che richiedono, per essere risolti, disponibilità economiche anche consistenti.
Gli Italiani stanno diventando perciò sempre più poveri e sempre più ignoranti: nell'ignoranza non ci può essere sviluppo, progresso nè crescita e successo...
Questa nomenclatura politica come una sanguisuga ci sta togliendo le residue risorse vitali, ci toglie pure lo studio della geografia ai nostri figli in modo che neanche orientarsi nel proprio Paese e nel mondo sapranno fare senza l'ausilio di un "navigatore satellitare" che, insieme ai tanti telefonini sempre più onnipotenti e a facebook perennemente online, potranno controllare tutto di tutti e per sempre.
Schiavi del progresso e delle scoperte scientifiche, ma sempre più ignoranti e incapaci di provvedere a noi stessi, di ragionare e di capire quanto male ci stanno facendo e soprattutto alle nuove generazioni che neanche se ne accorgono dei furti d'identità e di prospettiva futura di cui loro sono vittime ogni giorno: addirittura col loro stesso consenso mediato da social network, da infernali strumenti ipertecnologici grazie ai quali guardano h24 il Grande Fratello o altre amenità di genere, immaginandoci di vivere in un mondo che vogliono anche sempre più omosessuale. Sin dalla culla, perchè anche la distinzione di genere dobbiammo perdere... in virtù di un progresso sempre più sconcertante ai nostri occhi visto che, in fondo, stiamo chiaramente tutti più male!
domenica 24 gennaio 2010
A proposito della mozzarella di bufala dop annacquata con latte vaccino!
E' notizia dell'ultim'ora che Luigi Chianese, Presidente del Consorzio per la Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop, sia pronto a rassegnare le dimissioni dalla carica "a conferma di quanto da lui già reso noto dopo la nomina di cinque garanti che si affiancheranno per 90 giorni all'ente consortile, annuncia che rimetterà il proprio mandato al Cda dell'ente al termine dell'iter procedurale disposto dal ministero delle Politiche agricole".
Mondo Agricolo, nel commentare l'ennesimo scandalo che colpisce il cosiddetto oro bianco delle produzioni d'eccellenza italiane, evidenzia: “ Nel prendere atto del commissariamento del Consorzio di tutela della Mozzarella di Bufala disposto dal Ministro Zaia in seguito a controlli effettuati a Novembre 2009 attraverso i quali si è rilevato che nel 25% dei campioni analizzati, le mozzarelle contenevano almeno il 30% di latte di vacca, non possiamo non plaudire all’azione del Ministro delle Politiche Agricole, mirata alla tutela sia di un marchio distintivo dell’intera Campania, esportato in tutto il mondo e con ricadute importanti sull’economia della Campania, sia alla tutela del diritto alla Salute di tutti i cittadini campani e non.
A tal proposito, però, una critica va fatta a quelle associazioni di categoria che puntano il dito solo dopo il misfatto. È fin troppo facile sostenere che il commissariamento era un atto dovuto ed inevitabile o che si era chiesto già da tempo, ma sarebbe cosa migliore intervenire tempestivamente con azioni mirate, orientate anche in senso giudiziario. Finanche la Campania ha le sue colpe. Che sia parte lesa, siamo d’accordo. Ma non l’Ente Regione Campione, bensì il territorio vivo della Regione Campania. È inconcepibile che si gridi al lupo dopo che si è sbranato l’agnello! Mondo Agricolo auspica un maggiore rigore nei controlli a tutela dell’integrità di un prodotto che rappresenta l’eccellenza di un territorio e che non continui ad essere, la nostra mozzarella, terreno di scontro, anche politico, a discapito della qualità ”.
A questo punto andrebbero approfondite le verifiche sulla gestione complessiva del Consorzio dove i conti, secondo indiscrezioni, non tornerebbero del tutto, vista anche l'ingente mole di risorse finanziarie stanziate dalla Regione Campania con finalità promozionali per il rilancio del comparto dopo lo scandalo del latte alla diossina e dopo la soppressione di migliaia di capi di bufale (quante?) per la brucellosi bufalina.
venerdì 22 gennaio 2010
La scuola e le famiglie devono ribellarsi per i continui tagli di risorse alla scuola!
Scuola al collasso con il Ministro Maria Stella Gelmini che taglia altre risorse alla scuola privandola degli strumenti necessari per la sopravvivenza: cancelleria e soprattutto carta igienica e detersivi per assicurare il minimo, normale funzionamento di una struttura pubblica. Un qualsiasi pubblico esercizio che non disponesse di tali servizi per legge viene contravvenzionato e addirittura chiusa dall'autorità sanitaria. Figuriamoci che cosa si dovrebbe fare per le scuole dove quanto a igiene e sicurezza siamo all'anno zero!
E' una situazione paradossale che dovrebbe indignare l'opinione pubblica nazionale perchè la massima autorità da cui dipendono le sorti della scuola, cioè dell'istruzione e della formazione dei bambini, dei ragazzi e dei giovani lavora con l'intento di mortificarne sempre di più le chance per il futuro.
Per i docenti e i dirigenti scoalstici si tratta di una doppia mortificazione: sul piano professionale e su quello didattico. Come è possibile continuare a fare il proprio lavoro in queste condizioni di inagibilità generale?
Se non si reagisce e non si pretende una drastica inversione di rotta soprattutto in considerazione degli sperperi sistematici di risorse finanziarie perpetrate dallo Stato e dai suoi molteplici organismi, c'è il rischio per l'Italia di uscire fuori dal novero delle nazioni moderne.
E' nefasta questa politica del centro-destra sulla scuola: ormai è chiaro l'intento di far crollare dopo il sistema giudiziario anche quello dell'istruzione pubblica: di fronte a questo progetto scellerato, apparso in tutta evidenza in occasione della convention napoletana promossa da Italia Futura, la fondazione di Luca Cordero di Montezemolo, non possiamo che auspicare una forte rivolta delle coscienze.
Diversamente, nell'oblio della conoscenza in cui sta piombando il Paese, corriamo il rischio di un declassamento non solo socio-economico, ma anche culturale delle nuove generazioni.
Non ci possono essere visioni ideologiche, appartenenze partitiche e interessi da difendere per giustificare l'acquiescenza a questa dittatura. E' il momento di suonare un campanello d'allarme per la salvaguardia degli interessi nazionali messi veramente a rischio da queste politiche scellerate.
Riportiamo l'articolo di Repubblica del 22/01/2010:
"Presidi sull'orlo del collasso. Lo scorso 14 dicembre il ministero dell'Istruzione ha comunicato alle scuole le modalità per compilare il cosiddetto Programma annuale (quello che una volta si chiamava Bilancio) e, dopo due semplici conteggi, dirigenti scolastici e Direttori dei servizi amministrativi (un tempo chiamati segretari) si sono accorti dell'ennesimo taglio alle risorse delle scuole. Nel 2010 diventerà ancora più difficile nominare i supplenti e provvedere alle spese di funzionamento per acquistare carta igienica e detersivi per le pulizie, così come materiale di cancelleria. Una cosa è certa: l'ulteriore stretta sui già risicati budget scolastici ha ricompattato lo sfilacciato fronte sindacale della scuola. In una lettera inviata al ministero lo scorso 19 gennaio Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals Confsal e Gilda degli insegnanti hanno chiesto a Giovanni Biondi, capo dipartimento per la Programmazione di viale Trastevere, e al collega Marco Ugo Filisetti, direttore generale per la Politica finanziaria e pper il Bilancio, "un incontro urgente per discutere sui finanziamenti alle istituzioni scolastiche e sulle problematiche sollevate dalla recente nota ministeriale sul Programma Annuale 2010". "Le nostre scuole - scrive la Cisl scuola in una nota - sono ancora una volta costrette a fare i conti con una drammatica mancanza di risorse. La nota/circolare inviata dal Miur lo scorso 14 dicembre - continua - ha un unico pregio: quello di restituire, con evidenza quasi fotografica, l'immagine desolante delle difficoltà che ancora una volta segnano la gestione delle istituzioni scolastiche; difficoltà per le quali non è prospettata, né si intravede, alcuna soluzione". Più netta la posizione della Flc Cgil che parla di scuola "messa a soqquadro da una circolare inapplicabile" che obbliga le scuole "ad agire nell'opacità, senza trasparenza eludendo la veridicità dei dati. Di violare i vincoli giuridici ed etici che debbono contraddistinguere le gestioni pubbliche dello stato". "Le scuole non possono stare al gioco di chi vuole mettere a soqquadro la scuola pubblica obbligando i genitori a finanziarla per intero". Per il 2010, il ministero assegnerà un budget onnicomprensivo, calcolato sulla base di alcuni indici diversi da scuola a scuola: numero degli alunni, numero delle classi e altri parametri. Ma "una volta detratte dalla dotazione annuale le risorse relative al Fondo d'istituto, la spesa per i contratti di pulizie (decurtati del 25 per cento) e, per gli istituti d'istruzione secondaria superiore, l'importo per gli esami a carico delle classi terminali", scrive al ministero Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi, nella disponibilità" degli istituti restano "esigue differenze che dovrebbero coprire le spese per le supplenze brevi e il fabbisogno per il funzionamento".
Ma c'è di più. Il ministero, senza confrontarsi con nessuno, ha deciso di congelare il miliardo di euro di crediti che le scuole italiane vantano nei confronti del ministero per spese spesso già sostenute e di decurtare del 25 per cento i contratti di pulizia nelle scuole a favore delle cooperative esterne Decisione che ha indotto il direttore regionale della regione Piemonte, Francesco de Sanctis, alla clamorosa decisione di prorogare al 28 febbraio il termine ultimo, stabilito dal ministero, per la trasmissione del bilancio. "Si comunica che a seguito delle difficoltà rappresentate da codeste istituzioni scolastiche in relazione all'applicazione della riduzione del 25 per cento delle spese per i contratti di fornitura dei servizi di pulizia, lo scrivente ha avanzato al Miur richiesta di modifica di quanto sopra", stabilendo di fare slittare i termini dal 15 al 28 febbraio.
Ma il ministero fa orecchio da mercante. "Il rischio concreto che si corre - spiegano i dirigenti scolastici aderenti all'Asal (l'Associazione delle scuole autonome del Lazio) - è che le scuole interrompano, più o meno bruscamente, la sostituzione dei docenti assenti con la conseguente lesione del diritto all'istruzione degli alunni, oppure che le scuole continuino a nominare i docenti supplenti" o che, nominandoli ugualmente, si incrementerà il credito nei confronti con l'amministrazione e il contenzioso con i supplenti cui non fosse corrisposta la remunerazione dovuta. Questa seconda ipotesi si è già verifica". E scarseggeranno fogli di carta e toner per le stampanti, così come i detersivi per pulire i locali".
E' una situazione paradossale che dovrebbe indignare l'opinione pubblica nazionale perchè la massima autorità da cui dipendono le sorti della scuola, cioè dell'istruzione e della formazione dei bambini, dei ragazzi e dei giovani lavora con l'intento di mortificarne sempre di più le chance per il futuro.
Per i docenti e i dirigenti scoalstici si tratta di una doppia mortificazione: sul piano professionale e su quello didattico. Come è possibile continuare a fare il proprio lavoro in queste condizioni di inagibilità generale?
Se non si reagisce e non si pretende una drastica inversione di rotta soprattutto in considerazione degli sperperi sistematici di risorse finanziarie perpetrate dallo Stato e dai suoi molteplici organismi, c'è il rischio per l'Italia di uscire fuori dal novero delle nazioni moderne.
E' nefasta questa politica del centro-destra sulla scuola: ormai è chiaro l'intento di far crollare dopo il sistema giudiziario anche quello dell'istruzione pubblica: di fronte a questo progetto scellerato, apparso in tutta evidenza in occasione della convention napoletana promossa da Italia Futura, la fondazione di Luca Cordero di Montezemolo, non possiamo che auspicare una forte rivolta delle coscienze.
Diversamente, nell'oblio della conoscenza in cui sta piombando il Paese, corriamo il rischio di un declassamento non solo socio-economico, ma anche culturale delle nuove generazioni.
Non ci possono essere visioni ideologiche, appartenenze partitiche e interessi da difendere per giustificare l'acquiescenza a questa dittatura. E' il momento di suonare un campanello d'allarme per la salvaguardia degli interessi nazionali messi veramente a rischio da queste politiche scellerate.
Riportiamo l'articolo di Repubblica del 22/01/2010:
"Presidi sull'orlo del collasso. Lo scorso 14 dicembre il ministero dell'Istruzione ha comunicato alle scuole le modalità per compilare il cosiddetto Programma annuale (quello che una volta si chiamava Bilancio) e, dopo due semplici conteggi, dirigenti scolastici e Direttori dei servizi amministrativi (un tempo chiamati segretari) si sono accorti dell'ennesimo taglio alle risorse delle scuole. Nel 2010 diventerà ancora più difficile nominare i supplenti e provvedere alle spese di funzionamento per acquistare carta igienica e detersivi per le pulizie, così come materiale di cancelleria. Una cosa è certa: l'ulteriore stretta sui già risicati budget scolastici ha ricompattato lo sfilacciato fronte sindacale della scuola. In una lettera inviata al ministero lo scorso 19 gennaio Flc Cgil, Cisl e Uil scuola, Snals Confsal e Gilda degli insegnanti hanno chiesto a Giovanni Biondi, capo dipartimento per la Programmazione di viale Trastevere, e al collega Marco Ugo Filisetti, direttore generale per la Politica finanziaria e pper il Bilancio, "un incontro urgente per discutere sui finanziamenti alle istituzioni scolastiche e sulle problematiche sollevate dalla recente nota ministeriale sul Programma Annuale 2010". "Le nostre scuole - scrive la Cisl scuola in una nota - sono ancora una volta costrette a fare i conti con una drammatica mancanza di risorse. La nota/circolare inviata dal Miur lo scorso 14 dicembre - continua - ha un unico pregio: quello di restituire, con evidenza quasi fotografica, l'immagine desolante delle difficoltà che ancora una volta segnano la gestione delle istituzioni scolastiche; difficoltà per le quali non è prospettata, né si intravede, alcuna soluzione". Più netta la posizione della Flc Cgil che parla di scuola "messa a soqquadro da una circolare inapplicabile" che obbliga le scuole "ad agire nell'opacità, senza trasparenza eludendo la veridicità dei dati. Di violare i vincoli giuridici ed etici che debbono contraddistinguere le gestioni pubbliche dello stato". "Le scuole non possono stare al gioco di chi vuole mettere a soqquadro la scuola pubblica obbligando i genitori a finanziarla per intero". Per il 2010, il ministero assegnerà un budget onnicomprensivo, calcolato sulla base di alcuni indici diversi da scuola a scuola: numero degli alunni, numero delle classi e altri parametri. Ma "una volta detratte dalla dotazione annuale le risorse relative al Fondo d'istituto, la spesa per i contratti di pulizie (decurtati del 25 per cento) e, per gli istituti d'istruzione secondaria superiore, l'importo per gli esami a carico delle classi terminali", scrive al ministero Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione nazionale presidi, nella disponibilità" degli istituti restano "esigue differenze che dovrebbero coprire le spese per le supplenze brevi e il fabbisogno per il funzionamento".
Ma c'è di più. Il ministero, senza confrontarsi con nessuno, ha deciso di congelare il miliardo di euro di crediti che le scuole italiane vantano nei confronti del ministero per spese spesso già sostenute e di decurtare del 25 per cento i contratti di pulizia nelle scuole a favore delle cooperative esterne Decisione che ha indotto il direttore regionale della regione Piemonte, Francesco de Sanctis, alla clamorosa decisione di prorogare al 28 febbraio il termine ultimo, stabilito dal ministero, per la trasmissione del bilancio. "Si comunica che a seguito delle difficoltà rappresentate da codeste istituzioni scolastiche in relazione all'applicazione della riduzione del 25 per cento delle spese per i contratti di fornitura dei servizi di pulizia, lo scrivente ha avanzato al Miur richiesta di modifica di quanto sopra", stabilendo di fare slittare i termini dal 15 al 28 febbraio.
Ma il ministero fa orecchio da mercante. "Il rischio concreto che si corre - spiegano i dirigenti scolastici aderenti all'Asal (l'Associazione delle scuole autonome del Lazio) - è che le scuole interrompano, più o meno bruscamente, la sostituzione dei docenti assenti con la conseguente lesione del diritto all'istruzione degli alunni, oppure che le scuole continuino a nominare i docenti supplenti" o che, nominandoli ugualmente, si incrementerà il credito nei confronti con l'amministrazione e il contenzioso con i supplenti cui non fosse corrisposta la remunerazione dovuta. Questa seconda ipotesi si è già verifica". E scarseggeranno fogli di carta e toner per le stampanti, così come i detersivi per pulire i locali".
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