Il prof. Giuseppe De Rita, presidente del Censis, nel presentare il “Rapporto 2009 sulla situazione sociale dell’Italia" ha pronunciato alcune parole magiche che, soffocate dalla quotidiana verbosità e rissosità della politica, sono passate inosservate. Invece rappresentano l’unica chiave di lettura per chi intende costruire daccapo il presente e soprattutto il futuro di quello che una volta era denominato il Belpaese.
Bisogna costruire un “soggetto collettivo” perché senza essere e senza fare comunità, dal nostro condominio alla città, non possiamo recuperare quella dimensione essenziale a restituirci forza, valore, spirito propositivo e capacità di cambiare nell’interesse generale.
Essere soggetto collettivo significa lavorare insieme, vivere insieme, affrontare insieme difficoltà e uscire insieme dalla crisi. Invece la “soggettività” esasperata ci ha portato a una conflittualità permanente, all’uno contro tutti e al tutti contro ognuno…Così stiamo sacrificando noi stessi e stiamo morendo, come individui, come società…appunto come comunità.
Siamo capaci di invertire una rotta che ci può condurre solo alla morte sociale e civica, quindi politica, culturale ed economica fino a quella estrema, cioè fisica?
Il fatto stesso che qualcuno ci sa proporre la ricetta giusta per cambiare percorso, significa che conserviamo una forza reattiva, gli anticorpi, per combattere e soprattutto sconfiggere il male.
Occorre però adoperarsi perché oltre alla difesa nell’emergenza sappiamo adottare quei comportamenti idonei ad affermare questo modo nuovo di vivere i società, cioè in comunità.
E’ l’unica speranza che ci resta se non vogliamo soccombere in quest’Italia incapace di riscoprire quella spina dorsale che serve a reagire e a recuperare spazi di libertà che oggi abbiamo perduti.
Occorre creare un "soggetto collettivo". Caro Vincenzo ho letto il tuo scritto è mi è piaciuto anche perchè si sposa bene con la visione/mission che ho e che sto cercando di trasferire in Sorrento Nuova Associazione. Le "poche menti pensanti e libere" mi sa tanto che debbono unirsi per "guidare e condizionare" la politica. Lo pubblico sul mio Blog.
RispondiEliminaCiao Gaetano Mastellone