Ai tempi di internet e del tutto e subito con un mondo che mastica, di minuto in minuto, eventi e persone, i "tempi lunghi" del PD per eleggere il proprio segretario (Bersani, Franceschini, Marino) attraverso le elezioni primarie ci fanno sentire questo partito e quest'area politica non più sintonizzata sulla frequenza del Paese reale che, volente o nolente, vive una drammatica quotidianità.
Non si può dire che la colpa sia solo di Berlusconi perchè se è pur vero che un partito ha delle regole e dei tempi, è altrettanto vero che di partito questo PD non sembra assolutamente avere nulla, almeno nell'eccezione che conserviamo di tale termine anche per esperienza diretta.
Questo è un dramma per il nostro Paese e per la stessa maggioranza di governo la quale vive una situazione particolarmente difficile per le note vicende connesse ai giudizi pendenti sulla testa del Premier: tutti siamo consapevoli di non poter contare sulla presenza e quindi sull'azione di una seria opposizione pronta a fare la propria parte nelle situazioni di emergenza, anche di tipo istituzionale. E quindi ci dobbiamo accontentare di quello che passa il convento...Sbagliando!
Se dovessero cadere le difese legali erette attorno a Berlusconi le conseguenze sul governo sarebbe pesanti e inevitabili e si andrebbe di corsa alle elezioni politiche con un Berlusconi intenzionato a realizzare il colpo di mano di un'elezione plebiscitaria, senza alcuna riforma elettorale e quindi con la prospettiva di un Parlamento ingolfato di gente incandidabile e di servi siocchi per tutti gli schieramenti, un PD privo di capo e coda oltre che di progetto politico per l'Italia e quindi destinato a una irrimediabile sconfitta.
Tutti alla mercè di Bossi e Di Pietro il cui opposto populismo rischia di travolgere il Paese se dovessero ulteriormente rafforzarsi per il crescente malcontento degli Italiani.
Non avere consapevolezza di questa situazione significa essere ciechi e privi di capacità di analisi e di critica.
Inoltre il senso civico e morale dell'Italia è ai minimi termini con una spavalda e sfacciata delinquenza che contamina ogni angolo ed espressione del Belpaese.
Per questo siamo preoccupati, seriamente preoccupati: mancano anche le "riserve" pronte a indossare i panni di "strenui difensori" delle istituzioni democratiche e repubblicane!
E poi basta sfogliare la stampa internazionale per rendersi conto della percezione che si ha dell'Italia all'estero: inglesi, spagnoli, francesi, tedeschi sanno bene che una cosa sono gli interessi dello Stato e un'altra quelli personali, quantunque importanti.
Un Paese che vincola i propri destini a quelli di un uomo non è più un Paese, ma una repubblica delle banane che non dà affidamento a nessuno, nè garanzie...
E questo è forse l'errore più grave che ha commesso Berlusconi: non rendersi conto che una cosa è l'impresa, la propria, un'altra è lo Stato nella percezione interna ed internazionale.
Peccato, forse nessuno glielo ha spiegato e questo è stato un errore gravissimo che nessuno è disposto a pagare, per primi quelli che gli stanno attorno e se ne stanno intimamente allontanando!
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