mercoledì 7 ottobre 2009

Lodo Alfano: ottima sentenza, visto che ribadisce l'uguaglianza dei cittadini innanzi alla legge!

Lodo Alfano: la Suprema Corte ha bocciato la legge confermando il principio costituzionale che tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge.
Perchè l'Italia e gli Italiani si devono dividere sull'affermazione di questo principio costituzionale che rappresenta una garanzia per i diritti di tutti noi?
E' questa la domanda che sorge spontanea in chiunque non abbia portato il cervello all'ammasso.
Che poi il pronunciamento della Corte sia scaturito dall'esame di una legge che riguarda il Capo del Governo ci deve interessare poco perchè è stato salvaguardato un principio di interesse generale che, teoricamente, ci permette di sentirci tutti uguali innanzi alla legge e ai suoi rappresentanti.
Diversamente sarebbe stata decretata una differenza di status giuridico tra i cittadini italiani con gravissime ripercussioni sullo stato di diritto.
E' comprensibile, ovviamente, il dissenso furioso di Berlusconi avverso il pronunciamento della Suprema Corte in quanto soggetto direttamente interessato al verdetto che, di fatto, lo consegna al giudizio dei Tribunali per questioni che nulla hanno a che vedere con il governo dello Stato cui il Premier è legittimamente preposto. Ma anche in questa circostanza occorre osservare un senso di responsabilità istituzionale lo impone il ruolo.
L'essere il capo del governo può diventare motivazione utile a sottrarsi al giudizio di un tribunale per fatti estranei all'azione di governo?
Perchè questa circostanza deve tradursi in violento scontro politico-istituzionale con pesantissime ripercussioni sulla comunità nazionale e sugli interessi internazionali dell'Italia?
Questo mi piacerebbe sapere da Berlusconi e dai suoi legali Ghedini e Pecorella, entrambi parlamentari pagati da noi cittadini e che trascorrono gran parte del loro tempo non in Parlamento a rappresentare gli interessi nazionali e legiferare, quanto nei loro studi professionali intenti a elaborare strategie difensive per il proprio assistito.
Perchè l'Italia deve vivere questo stress per questioni che non la riguardano, ma che interessano esclusivamente il Capo del Governo il quale adempie al suo uffizio in quanto detentore legittimo di una maggioranza di governo che, nello stesso tempo, non lo esime dal dar conto di comportamenti privati, sul piano personale e su quello imprenditoriale?
Non abbiamo alcun pregiudizio nei confronti di Silvio Berlusconi, ma gli chiediamo di separare nettamente i suoi interessi e i suoi problemi da quelli del Paese. Diversamente espone l'Italia e gli Italiani a un rischio gravissimo che ne compromette l'identità democratica e repubblicana assimilandola a una repubblica delle banane dove è il Capo che governa tutto e le sue sorti diventano le sorti del Paese.
Ciò non assolve gli avversari di Berlusconi che hanno colpe forse ancora più gravi perchè mentre il Premier è chiamato a rispondere nelle aule di giustizia per presunti reati commessi nel privato, loro si rendono complici di una legislazione prevaricatrice del pubblico interesse (scudo fiscale, ma per il passato l'indulto...) e di un uso improprio della Magistratura non già per affermare diritti universali, quanto per tentare di vincere una competizione politico-elettorale ed affermare la loro cultura e metodologia di governo, altrettanto minacciosa per gli interessi generali.
Lasciamo allora che Berlusconi curi e tuteli i propri interessi separandoli da quelli nazionali - è un suo dovere morale ancora prima che politico - e chiadiamo ai suoi avversari di smascherarsi e di cominciare a fare per davvero azioni di tutela degli interessi generali del Paese.
Invece in Italia sono nate le corporazioni pro e contro Berlusconi, a prescindere dall'esame oggettivo di problemi e situazioni.
E questo è sicuramente la questione più grave da affrontare per chi ha serio interesse a salvaguardare l'Italia e il suo patrimonio di uomini e di idee e non ritrovarsi gli uni controgli altri armati!

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